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La minoranza contesta e abbandona la seduta

GRISOLIA - La minoranza consiliare del Comune di Grisolia insorge e abbandona l’aula per protestare contro la convocazione, lo scorso 27 agosto, del Consiglio comunale in seduta straordinaria per l’approvazione del Conto consuntivo 2004. Secondo gli esponenti del gruppo guidato da Saverio Bellusci si tratterebbe di un atto illegittimo poiché assunto in violazione dello statuto comunale che all’art. 10 comma 2 e 3 stabilisce che la convocazione in questi casi debba avvenire in via ordinaria per dare ai consiglieri più tempo per prendere visione degli atti ed esercitare pienamente le proprie funzioni.
Secondo quanto reso noto in un documento del gruppo di minoranza, di fronte alle contestazioni il sindaco Antonello Longo avrebbe riconosciuto che vi erano stati errori formali sia per quanto riguarda la convocazione dei consiglieri, che relativamente all’avviso pubblico per i cittadini che avrebbero ricevuto informazioni distorte.
“Il gruppo di minoranza – si legge nel comunicato – vista la incomunicabilità con la maggioranza, all’inizio del Consiglio, ha abbandonato la seduta non prima, però, di aver fatto notare che la procedura seguita non è stata corretta e che sarebbe stato meglio il rinvio per dare tempo ai consiglieri di esaminare la documentazione relativa al conto e le richieste ancora non consegnate che riguardano anche il controllo del Conto consuntivo che rappresenta la vita sociale, economica, politica, amministrativa della comunità e i cittadini hanno il pieno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi.
Chiediamo legalità e trasparenza e invitiamo i cittadini ad una collaborazione fattiva denunciando eventuali abusi, soprusi e distorsioni perché i diritti non debbano passare per favori. Per tutto ciò abbiamo inoltrato istanza alle autorità competenti per far rispettare lo statuto e il regolamento comunale, affinché si ritorni alla legalità”.
Per quanto riguarda il Conto consuntivo 2004, la minoranza esprime comunque alcune sintetiche considerazioni evidenziando “lacune economiche e finanziarie dovute probabilmente ad una gestione poco attenta e leggera della cosa pubblica” notando, inoltre, una forte flessione delle casse comunali rispetto agli anni precedenti che sarebbe frutto di una “politica incoerente con scelte poco adeguate soprattutto nel settore dei tributi dove non si è mai attuata una strategia volta a quello che noi abbiamo sempre sostenuto: far pagare tutti i cittadini in modo equo”.
(san.pio gio.)
30/08/2005
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