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Alto Tirreno: il manifesto per un nuovo turismo

Dal coordinatore del Movimento Ambientalista del Tirreno riceviamo e volentieri pubblichiamo

Manifesto per un nuovo turismo
ALTO TIRRENO - Questo turismo è oramai finito e soprattutto fallito. E’ sotto gli occhi di tutti. Lo vedono i commercianti, gli albergatori, tutti gli operatori turistici. Gli unici che ancora non se ne sono accorti sono i sindaci. Perché perseguono ancora la propria politica dello struzzo, di badare alle proprie clientele elettorali, di fare una politica tendente all’effimero gettando spesso soldi pubblici a vanvera, in manifestazioni che non hanno continuità e che soprattutto non valorizzano i nostri beni artistici, culturali, archeologici, ambientali. E’ necessario un'inversione di rotta. Un'inversione che non ricalchi cose già fatte, già viste, già sperimentate, e che vada verso un modo nuovo di intendere il turismo e la fruibilità turistica non ridotta al solo mare, al solo passeggio, al solo spettacolo musicale.

Intanto è necessaria la costituzione di una Consulta dei sindaci del Tirreno cosentino. Una consulta che non sia assolutamente politica ma che sia formata non solo dai sindaci stessi, ma anche e soprattutto da esperti, da ambientalisti, da storici conoscitori del territorio. Gente che abbia idee nuove, che abbia studiato e che tiri fuori cose pratiche, risolutive, da fare nell’immediato, nel breve termine e nel futuro. Ci vuole una mentalità nuova e ci rendiamo conto che spesso è difficile cambiare vecchie abitudini, sganciarsi dalle lobby. Noi vorremmo provarci, anche perché in tutto il Tirreno si è oramai con l’acqua alla gola ed occorre una svolta per evitare una catastrofe totale dalla quale per riprendersi occorrerebbero venti trenta anni.

Poniamo alcune problematiche secondo noi necessarie per avviare un dibattito.
1) La Regione ha fissato un nuovo termine per la presentazione dei nuovi piani regolatori. Aprile 2009. Il tempo c’è per discutere del nostro territorio ed avere il coraggio di dire basta a tutti i nuovi insediamenti turistici che siano essi alberghi, o campeggi, o villaggi, o seconde case. Si pensi ai cittadini residenti che non hanno una casa, si pensi ad una grande edilizia popolare. La volumetria cementificatoria del Tirreno ha oramai largamente superato dieci volte la capienza del nostro territorio. La Regione ha istituito il Parco Marino della Riviera dei Cedri, si incominci a ragionare come questa opera possa diventare volano di un nuovo turismo ecosostenibile richiamando nuovi visitatori e mettendo in campo un nuovo modo di sfruttare il proprio territorio, abbandonando progetti faraonici che tutti i sindaci hanno pronti nei propri cassetti.
2) La variante ss18. E’ oramai insostenibile per il traffico estivo, ma anche invernale. Questo a causa di una mancanza di servizi comodi sia verso Cosenza che verso i paesi della costa e dell’interno. Occorre partire con una metropolitana leggera che sfrutti il tracciato ferroviario esistente e rimetta in sesto le stazioni ferroviarie oramai abbandonate e ridotte a ricettacolo di ogni genere. Questo favorirebbe gli spostamenti e metterebbe fuori uso al 50% del traffico gommato. Interventi sulla ss18 dovrebbero andare solo sulla riduzione dei bivi e sulla creazione di una grande pista ciclabile che da Paola giunga fino a Tortora.
3) I paesi dell’interno. Sono in pieno abbandono e pure sono ancora bellissimi e mantengono il fascino della vecchia Calabria. Vanno tutti riconvertiti in Paesi albergo in un unico progetto portante che unisca il Parco Marino al Parco del Pollino. L’unica via d’uscita dei paesi dell’interno è il Parco del Pollino e la sinergia con il mare. Manca una segnaletica che dal mare porti all’interno per cui bellezze come Papasidero, Orsomarso, Buonvicino, Aieta con le loro montagne ed i loro fiumi sono pressoché sconosciuti e fuori da qualsiasi itinerario.

Se questi argomenti verranno affrontati a tavolino istituendo un gruppo di lavoro del Tirreno che dia direttive alle quali tutti i comuni della costa si allineano è possibile intravedere uno sbocco, altrimenti sarà davvero la fine e gli unici responsabili del disastro resteranno i politici.

Movimento Ambientalista del Tirreno - Coord. Francesco Cirillo - 23 luglio 2008
24/07/2008
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