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Laico contro laicista, imbroglio lessicale

Abbiamo sempre pensato che chi inventa nuovi termini, chi ne modifica significato o grafia, chi crea le parole, insomma, lo fa non solo per un’intelligenza e una creatività debordanti, ma anche per affermare il proprio potere. E’ proprio vero: chi governa le parole governa il mondo. Così, l’uso parziale o distorto dei termini "laico" e "laicismo" osservato nelle polemiche degli ultimi mesi hanno spinto più d’uno a sfogliare i dizionari italiani.

Ed ecco il risultato:

Laico: Dal tardo lat. laicus e dal gr. laikòs = del popolo. 1. (agg) Che non ha carattere religioso, che non è ecclesiastico o confessionale. Che non fa parte del clero, che non è un religioso ma un civile. Stato laico è quello indipendente da ogni autorità ecclesiastica. Scuola laica non affidata a religiosi, fuori d’ogni ingerenza del clero e d’ogni dipendenza da princìpi o confessioni religiose. 2. (agg) Chi professa libertà di giudizio, senza rifarsi a ideologia o dottrine in qualche modo condizionanti (es., "un intellettuale laico"). Anche di movimenti o partiti politici non vincolati a rigidi princìpi ideologici. 3. (sost) Chi non fa parte del clero. 4. (sost. antico) Persona illetterata, contrapposto a chierico.

Laicismo. sec.XX (sost) Principio politico e sociale che afferma l’indipendenza da qualsiasi principio o confessione religiosa, e dal clero, d’ogni attività della vita civile. 2. Carattere, qualità di laico.

Laicista. sec.XX (sost) Fautore del laicismo, antidogmatico.

Laicistico sec.XX (agg) Da laicista, che si richiama a princìpi laicisti (es., Un progetto tipicamente laicistico). Deriv. Di laicista.

Laicità sec.XIX (sost) L’essere laico, condizione di laico (es. la laicità delle suore oblate, la laicità dell’insegnamento).

Laicizzare. sec.XX Rendere laico, togliere a persona o a cosa il carattere ecclesiastico. Laicizzare la scuola, l’insegnamento: sottrarli alla dipendenza da princìpi di ordine confessionale.

Laicizzazione. sec.XX Il ridurre allo stato laicale, il rendere laico. (es., laicizzazione delle scuole).

Sembra quindi che la contrapposizione tra "laico" e "laicista" altro non è che un imbroglio lessicale giacché, a differenza di quello che sostengono Chiesa, teo-con e i giornalisti disattenti, nell’uso italiano laico e laicista sono più o meno sinonimi. Altro che contrapposizione tra laici "moderati" e laicisti "estremisti".

Tratto da Salon Voltaire
a cura di S. Sangiovanni

31/10/2005
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