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Sei in /Rubriche/La Locandina/Locandina 2010/4^ Domenica del tempo ordinario - 2010 (anno C)

Gesù come i profeti, mandati per richiamare alla giustizia e alla pace il popolo, sono rigettati e perseguitati

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Gesù ha presentato se stesso come il consacrato di Dio per una missione di liberazione e di salvezza. L'ha fatto a Nazaret, nella sinagoga della sua città. Non per questo è accettato. Al contrario, proprio la conoscenza che la popolazione locale crede di avere di lui, impedisce di cogliere il Mistero che brilla nei suoi occhi e nelle sue parole. Viene espulso dalla sinagoga e alcuni facinorosi tentano persino di farlo precipitare da un dirupo del luogo. Egli però sfugge alle loro mani e si allontana. Rivive la sorte di tanti profeti, come il profeta Geremia (prima lettura). Proprio i profeti, pur mandati per richiamare alla giustizia e alla pace il popolo, sono rigettati e perseguitati. Ma il regno di Dio non si ferma, va avanti con altri modi e per altre strade che gli uomini non conoscono.

PREGHIERA
Sul ciglio del precipizio restano, Gesù,
coloro che volevano farti cadere
nell'abisso, proprio come all'inizio il tentatore,
ma tu vai per la tua strada,
che è quella del profeta.
Pur sapendo che un giorno,
allo scoccare dell'ora,
conoscerai l'abisso,
tu oggi anticipi la vittoria sulla morte,
sfuggendo alle mani di quanti
non riescono a sopportare
l'appello evocato dal tuo Mistero.
Infelici davvero coloro, che pensano
di soffocarlo, perché esso non cesserà
di inquietare il resto dei loro giorni!
A noi concedi di aprirci interamente a te
e di seguirti anche quando
il prezzo della fede vissuta e condivisa
diventasse troppo alto! Amen! (GM/28/01/07)

Profeta Geremìa (1,4-5.17-19) - Nei giorni del re Giosìa, mi fu rivolta questa parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni. Tu, dunque, stringi la veste ai fianchi, àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò; non spaventarti di fronte a loro, altrimenti sarò io a farti paura davanti a loro. Ed ecco, oggi io faccio di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno, perché io sono con te per salvarti».

Vangelo di Luca (4,21-30) - In quel tempo, Gesù cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!"». Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro». All'udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

31/01/2010
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