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Rfc chiede garanzie per lavoratori e disoccupati

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del segretario del Circolo di Rifondazione comunista di Diamante Gemma De Rosa che riguarda il lavoro e le garanzie sia per i lavoratori che per i disoccupati.

Lettera aperta al Sindaco e ai consiglieri del Comune di Diamante
IL LAVORO E LE GARANZIE PER LAVORATORI E DISOCCUPATI.
Il lavoro, si sa, è una chimera per giovani e meno giovani meridionali e calabresi, spesso e volentieri quello pubblico diventa l'unica possibilità per dare garanzie di continuità e sicurezza, ma a Diamante, ispirati dal pensiero liberista che promuove la supremazia del profitto d'azienda sul benessere degli abitanti del pianeta (pensiero a cui si adeguano non solo le destre ma anche il partito democratico) si continua a preferire una stagione di esternalizzazione dei servizi essenziali dell’amministrazione comunale. Come ereditato dalla passata amministrazione molti servizi, tra cui la raccolta dei rifiuti, i parcheggi pubblici, i servizi cimiteriali, la polizia municipale, la pulizia delle aree demaniali, i servizi sociali di base, sono esternalizzati con l’affido a privati, ditte o cooperative sociali, a lavoratori socialmente utili (LSU).

Vogliamo ribadire che i cittadini hanno diritto di scegliere il tipo di gestione, diretta o delegata che si voglia, dei servizi minimi essenziali, soprattutto dopo una seria analisi del problema della disoccupazione e della precarietà che vede giovani e meno giovani cittadine e cittadini patire per l’instabilità e la carenza di ammortizzatori sociali. Alla domanda di efficienza della pubblica amministrazione e lavoro sicuro è necessario rispondere con un'analisi economica ispirata alle indicazioni del bilancio sociale che tenga conto del benessere di territorio e abitanti, secondo principi di convenienza che possano garantire lavoro, salute, solidarietà e benessere a partire dai meno garantiti. Già dall'insediamento della Commissaria Prefettizia il nostro partito ha seguito la vicenda dei precari dell'ente, in particolare LSU, stimolando l'attenzione per questo annoso problema e invitando a ricercare soluzioni giuste e definitive. Il sub-commissario prefettizio dott. Ceccherini nell'aprile 2007, con i poteri di giunta comunale, provvedeva a stilare un programma delle assunzioni per il triennio 2007/2009.

Dal programma risulta che:
i posti attualmente occupati in pianta organica sono 24; i posti attualmente vacanti in pianta organica sono 19; il totale dei posti in pianta organica sono 43. Lo stesso sub-commissario deliberava infine di demandare all'amministrazione elettiva la determinazione della dotazione organica e la concreta adozione della programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2007/2009.

Senza entrare nel merito del contenuto della stessa delibera, che in alcuni punti sembra far confusione tra i lavoratori con contratto di Co.Co.Co e di Co.Co.Pro, e valutando sommariamente le indicazioni della Legge Finanziaria 2007 circa i vincoli degli Enti Locali per le spese del personale, verifichiamo una evidente Vostra disattenzione verso il problema.
È vero che solo Rifondazione Comunista durante la campagna elettorale ha chiaramente detto cosa intendeva fare riguardo al precariato, dichiarando che la stabilizzazione dei lavoratori LSU e dei precari dell'ente, seconda le norme di legge, sarebbe stato il primo atto della futura amministrazione; gli altri candidati di tutte le liste, anche del sedicente centro-sinistra, si limitavano ad affidare al mercato e al conseguimento di un profitto esclusivamente aziendalistico l'affidamento della gestione di servizi e lavoratori al miglior offerente. Addirittura l'attuale delegato al lavoro dell'amministrazione comunale in carica, in coerenza con la migliore tradizione liberista, durante la campagna elettorale consigliava i giovani “bamboccioni” di immettersi nel libero mercato per creare lavoro con le proprie mani (il self-made man di berlusconiana memoria). Del resto cosa aspettarsi da un imprenditore messo a gestire i problemi del lavoro? Gli ultimi eventi che vedono alcuni lavoratori e ex-amministratori dell'ente comunale coinvolti nell'inchiesta Why Not? in tema di affidamento di lavoro esternalizzato a società vicine all'imprenditore Saladino, non fanno altro che aggiungere una ciliegina sulla torta della legalità, quella legalità tanto sospirata dal sindaco Magorno, che consapevolmente cerca di far dimenticare di aver vinto le elezioni con l'esplicito appoggio dell'ex-sindaco Caselli, portatore di voti in campagna elettorale e di istanze, che gli garantiscano protezione ai “misfatti” perpetrati ai danni di territorio bilancio e democrazia, nella attuale giunta.

Invitiamo il sindaco e tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza ad affrontare il problema con coraggio e onestà, senza paura di abbandonare alcune promesse elettorali di sapore clientelare, perché i precari dell'ente non siano doppiamente beffati dalle limitazioni delle norme del governo nazionale, che ha prestato una maggiore attenzione ai temi del risanamento di bilancio più che a quelli del risarcimento sociale, e dall'assurda vicenda locale per cui l'ente si rifiuta di varare un serio piano di assunzioni a tempo indeterminato e continua ad affidare servizi amministrativi, contabili, tecnici, urbanistici, sociali e di polizia municipale a società esterne, quasi sempre carrozzoni di questo o quel personaggio politico, occasione purtroppo di carenza di diritti per i lavoratori, costretti a pietire un reddito minimo di sopravvivenza e obbligati a sottomettersi al potere politico, in grado di orientare con le proprie deliberazioni gli atti amministrativi che li riguardano. La vicenda Mastella docet, il potere politico continua pesantemente ad influenzare gli atti dei funzionari degli Enti Pubblici nelle assunzioni di personale, al fine di garantirsi, specie nelle regioni meridionali, la sudditanza elettorale di cittadine e cittadini che ricevono in cambio diritti e prebende.

Per questo chiediamo che Lei e il Consiglio si facciano promotori di un incontro-dibattito pubblico, aperto agli interventi dei rappresentanti di tutte le realtà organizzate del territorio cittadino, nel quale affrontare la stabilizzazione del precariato e il piano delle assunzioni dell'ente per il prossimo triennio. Da parte sua, il Circolo locale di Rifondazione Comunista si impegna a prestare la massima disponibilità non solo ai lavoratori e lavoratrici precari ma anche a quelli aspiranti al lavoro, che vorranno farsi rappresentare sia direttamente che indirettamente nelle loro istanze nei confronti dell'amministrazione.

28 gennaio 2008
30/01/2008
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