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Sei in /Orsomarso/2009/Questione sanitaria/Lettera del Comitato civico

Problema medico: Il Comitato civico invita i Consiglieri comunali a dimettersi in massa

Isidoro ForestieriORSOMARSO - Dal Comitato civico ''Orsomarso vivrà'' giunge un appello al sindaco e a tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza affinchè affrontino con decisione il problema della mancata nomina del medico di base che possa rispondere in maniera adeguata alle esigenze della popolazione orsomarsese che, a quasi sei mesi di distanza dal pensionamento del dott. Candia, rimangono ancora con un servizio di assistenza part time per una parte, mentre per oltre 300 persone non è stato possibile effettuare la scelta del medico di famiglia per l'indisponibilità di professionisti ad aprire uno studio ad Orsomarso. Il sodalizio presieduto da Isidoro Forestieri (nella foto) giunge a suggerire al Consiglio a presentare le dimissioni in massa come forma estrema di protesta.

Ecco di seguito il testo integrale della lettera che è stata sottoscritta anche dal vicepresidente del Comitato civico Giovanni Farace.

Il Comitato civico ‘'Orsomarso vivrà'' essendo venuto a conoscenza, che per il 30 p.v. è stata indetta la convocazione del consiglio comunale sull'argomento "sanità in Orsomarso"e poiché la seduta non è aperta agli interventi del pubblico, ha ritenuto opportuno redigere questo breve documento per rammentare alle S.V. che sul problema sanità è necessario rappresentare all'esterno la massima convergenza possibile, così come avviene in ogni altra parte del mondo. Arroccarsi su posizioni opposte non potrebbe che nuocere alla soluzione del problema, agevolando così soltanto quegli organi istituzionali, ASP e Regione, che sebbene preposti alla gestione della sanità e quindi alla salute dei cittadini, sono rimasti insensibili al grido di dolore che da oltre cinque mesi stà alzando la popolazione d'Orsomarso.

Interpretando, pertanto, non solo il pensiero dei membri del comitato, ma anche quello della totalità della popolazione, auspica che in occasione della seduta consiliare si raggiunga il massimo consenso, soprattutto per rispondere con decisione e fermezza alle competenti autorità sanitarie che al fine di sedare i latenti movimenti di protesta che serpeggiano nella popolazione, potrebbero adottare provvedimenti tamponi che non diminuirebbero per niente lo stato di disagio esistente. Pertanto, si ritiene che debbano essere formalmente respinti, anche con atto deliberativo, eventuali provvedimenti che non vedano assicurata l'assistenza di base in loco, come avviene in ogni altro paese e pretendere che la stessa venga assicurata durante l'intera giornata. Infatti, un possibile extra elenco che consentirebbe l'assistenza a coloro che ne sono sprovvisti o che hanno scelto un medico distante del paese, non farebbe che aggravare l'attuale disagio, poiché verrebbe ulteriormente a gravare l'attuale medico di base, dr. Urbano, di altri assistiti, limitandolo ulteriormente nella possibilità di prestare un assistenza continua.

Bisogna evitare che a distanza di cinque mesi, venga rinviata la soluzione del problema sanità nel nostro paese. Pertanto, anche in occasione dell'apposito consiglio comunale, soltanto se gli orsomarsesi, tramite i loro delegati, che siete voi, dimostreranno il loro disagio ed affermeranno il proprio diritto alla vita come tutti i cittadini del mondo, in modo forte ed inequivocabile, chiamando a raccolta eventualmente tutti i cittadini, il problema sanità potrà avviarsi a soluzione. Altrimenti, resteranno soltanto isolate ed inascoltate rimostranze e delle vuote promesse come già più volte sono state fatte alla d.ssa Pezone commissario dell'epoca ed a quei cittadini che in modo autonomo si sono rivolti all'ASP. Sul punto all'ordine del giorno è innegabile, che l'istituzione di un presidio di guardia medica in Orsomarso rappresenta una necessità non più procrastinabile. Un' assistenza, infatti, che non vede presente sul territorio per molte ore della giornata l'unico medico di base che ha istituito l'ambulatorio nel comune d'Orsomarso, poiché si alterna tra più comuni, mentre non vede mai presenti quei medici, che se pur prescelti, non hanno istituito alcun ambulatorio nello stesso comune, richiede indubbiamente che essa venga integrata con la guardia medica. Appare superfluo rammentare, che il più vicino presidio ricade a circa quaranta chilometri di distanza e che tale situazione espone i bisognosi a gravi rischi, né si può fare affidamento sui medici che per fortuna risiedono in Orsomarso, Candia, pensionato e Minervini che lavora altrove e che per pura commiserazione si prestano al soccorso in caso di necessità, rubando tempo alle loro famiglie. Ormai, sono tanti gli episodi che hanno visto salva la vita di orsomarsesi grazie al pronto intervento dei due medici. Un'istituzione seria, non può sperare sulla buona volontà di chi non è tenuto a farsi carico della soluzione di problemi che per legge sono di sua competenza.

Questo comitato, apartitico ed apolitico, ha ritenuto opportuno rivolgere il presente appello alle SS.VV. uniche istituzioni locali deputate a cercare le soluzioni per i problemi dei cittadini,senza calcolo politico o partitico, ma nella collaborazione e nella condivisione e nel rispetto di un principio ormai consolidato e cioè " non usare la sanità per la politica, ma la politica per la sanità". Il popolo è sicuramente con voi, se opportunamente sensibilizzato,senza nascondersi dietro giochi che sanno d'antico e senza arroccamenti e steccati che il nostro paese non può permettersi. Si suggerisce alle SS.VV. di minacciare formalmente, con atto deliberativo le dimissioni in massa se non viene data soluzione alla mancata assistenza di base e se non vengono fornite risposte esaustive per la guardia medica, che potrebbe trovare la possibile soluzione nella riorganizzazione sanitaria regionale,convinti, come siamo, che se passa quest'occasione non la otterremo più con metodi istituzionali, ma con la lotta ad oltranza.

La vostra determinazione, potrà evitare possibili mobilitazioni che questo comitato intende portare avanti in difesa dei diritti calpestati e memore di un passato che ha visto Orsomarso non implorare l'aiuto di nessuno, ma rivendicare con forza ed ha voce alta e con coraggio i propri diritti.

30/07/2009
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