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Sei in /Rubriche/La Locandina/2009/12^ Domenica dell’anno (B) 2009

Le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove!

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Ci avviamo alla chiusura dell’anno dedicato a San Paolo, ma la sua intensa testimonianza presente alla fine della seconda lettura di questa domenica resterà scolpita nella nostra memoria: «Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove!». Il nostro problema però è proprio qui: ci sentiamo davvero una realtà nuova, al punto di essere passati da questa all’altra riva, secondo l’invito che Gesù rivolge ai suoi discepoli nel Vangelo? Condizione ed effetto di questa traversata è quella di non vivere più per noi stessi, ma per colui che è morto ed è risorto per noi. Ne siamo capaci e, se no, come potremo arrivarci? La tempesta, durante la quale Gesù appare del tutto incurante della sorte dei suoi, è più che un test per saggiare il loro grado di maturazione, una sorta di catechesi. Quasi a dire: anche quando l’uragano si scatena con violenza dagli abissi del mare e dagli abissi dell’anima e Dio sembra avervi abbandonato, non temete. Egli è accanto a voi, anche se vi appare del tutto lontano o incurante della vostra sorte. Sicché imparare a conoscere Cristo non più alla maniera umana, ma secondo quell’amore che si è consumato per noi, significa padroneggiare le forze più ostili, perché nella novità della vita da lui conquistata anche per noi, nulla potrà più farci del male.

PREGHIERA
È giugno e il melograno si è vestito di splendore
rinnovandosi dai sui virgulti, che solo pochi mesi fa
sembravano essere morti per sempre…
Ma i suoi boccioli sono oggi qui
e risaltando sul verde intenso,
annunciano che l’estate è venuta,
pur portandosi via tutte le feste della Pasqua.
E ora che il verde della liturgia accompagnerà
questo nostro cammino
che si fa più faticoso e noi, similmente
ai tuoi discepoli, talora siamo
come abbandonati al nostro quotidiano,
alle sue fatiche e alle sue improvvise minacce,
vogliamo guardare ogni cosa con occhi diversi,
quelli che sanno cogliere dappertutto
il segnale del nuovo che continuamente rifiorisce.
(GM/21/06/09)

2^Lettera ai Corinzi (5,14-17) - Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.

Vangelo di Marco (4,35-41) - In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

20/06/2009
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