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Sei in /Rubriche/La Locandina/2009/25^ Domenica dell'anno B

La sapienza è «pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti»

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il Vangelo di Marco prosegue, narrando che dopo la confessione di Pietro il Maestro si ritira in solitudine con i discepoli, lontano dalle folle, per prepararli a ciò che sta per accadere a Gerusalemme. Non è un compito facile. Oltre a dover superare la loro più che naturale ritrosia verso la sofferenza e l'abbandono di Gesù nella sua morte, essi sono chiamati a mettere da parte le loro manie di grandezza e la volontà di primeggiare reciprocamente sugli altri. Ma Gesù ripropone loro con i fatti il discorso della montagna, con cui aveva aperto la sua predicazione. Anche la lettera di Giacomo sembra tenere sullo sfondo le beatitudini, quando presenta «gelosia, litigiosità, instabilità (akatastasía) e ogni sorta di cattive azioni» come il frutto di un modo di pensare e progettare che viene dal basso, mentre invece la sapienza che viene dall'alto è «pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti». Com'è possibile in un essere umano questo radicale cambiamento di prospettiva? È possibile solo, se, con il versetto del salmo 53, sapremo dire con incrollabile fiducia «Dio è il mio aiuto, il Signore sostiene la mia vita». Sì, fiducia incrollabile, come quella che faceva dire a Gesù: «Mi uccideranno, ma dopo tre giorni risorgerò».

PREGHIERA
Tra le rocce soleggiate siedi felice, Gesù,
nonostante i foschi presagi dell'imminente sconfitta.
Ti contagia la gioia dei bambini
e quello che prendi e poni in mezzo a tutti
nemmeno lontanamente può sospettare
quanto buio ti attenda dietro il tuo sorriso.
Ma per pochi istanti sei come rapito lontano:
nel tempo della tua infanzia
e fuori del tempo di quaggiù,
in un'eternità beata senz'ombra di tormento.
Lo dici chiaramente: occorre accogliere
ognuno che come quel bambino
si lascia trascinare oltre le sponde di questo mondo....
Un mondo che trama le sue accuse
e appuntisce i chiodi, quelli che ti terranno
fisso tra cielo e terra, sorreggendo anche noi,
quando ci ritroviamo a nostra volta
tra l'oscuro che fuoriesce persino dall'anima
e la sommessa certezza di un volto e di un sorriso,
il tuo sorriso ineffabile di Dio. (GM/20/09/09)

Lettera di Giacomo (3,16-4,3) - Fratelli miei, dove c'è gelosia e spirito di contesa, c'è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall'alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia. Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra! Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni.

Vangelo di Marco (9,30-37) - In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

20/09/2009
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