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Sei in /Rubriche/La Locandina/2009/15^ Domenica dell’anno B – 2009

Chiamati a cambiare mente e cuore, vincendo il male, preoccupandoci dei malati e infelici

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Il vangelo ci presenta Gesù, che, dopo il suo primo ciclo di predicazione in compagnia con i discepoli, ora chiama direttamente i dodici e comincia a mandarli. Li chiama e li manda. Anzi inizia a mandarli, perché evidentemente li manderà anche in seguito, li manderà sempre, così come sempre manderà coloro che ha chiamato (proskaleíto) e per questo sono Chiesa (ekklēsía). Ne consegue che la Chiesa è sempre mandata, perché sempre chiamata dal suo Signore. Anche noi, in quanto Chiesa, siamo chiamati, ma a fare che cosa? Ad annunciare che è tempo di convertirsi, cioè di cambiare mente, di cambiare cuore, vincendo il male, preoccupandoci dei malati e dei più infelici. Chi è chiamato non ha altra scelta, se non, al pari del profeta Amos, di partire e di annunciare, nonostante le eventuali incomprensioni e difficoltà. Ma diversamente di quanto accadde con Amos, che fu mandato da solo, gli apostoli di Gesù (da apostéllein, mandare) sono mandati a due a due. L’annuncio è anche testimonianza di vita condivisa e fraterna. È l’anticipo di quanto Gesù dirà in seguito: «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».
(La foto riporta due fiori cresciuti insieme e che appassiranno insieme, mentre dietro di loro altri sono pronti a sbocciare)

PREGHIERA
Quanti Tu chiami, Gesù, li mandi a due a due …
Così come sono due spesso le stelle che brillano
nelle notti di luglio, anche se noi ne vediamo un solo bagliore,
e due sono i Testamenti che splendono
di un’unica luce e due i grandi Apostoli, Pietro e Paolo.
Essi, seppure diversi tra loro, trasmettono un unico amore:
l’amore per Te e per il Tuo Vangelo,
quel Vangelo testimoniato fino al sangue
in quella Roma, «Babilonia» d’allora,
diventata fondamento d’una apostolicità
che hai promesso non verrà mai meno nei secoli.
Insegna a noi, alla tua Chiesa di oggi,
l’importanza del vivere insieme,
per annunciare un amore evidente nei fatti,
che non s’accontenta di sole parole.
Concedici di andare, poveri ed umili,
ma ricchi di te e ricolmi d’umanità,
verso coloro in mezzo ai quali ci mandi. Amen! (GM/12/07/09)

 Vangelo di Marco (6,7-13) - In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Profeta Amos (7,12-15) - In quei giorni, Amasìa, [sacerdote di Betel,] disse ad Amos: «Vattene, veggente, ritìrati nella terra di Giuda; là mangerai il tuo pane e là potrai profetizzare, ma a Betel non profetizzare più, perché questo è il santuario del re ed è il tempio del regno». Amos rispose ad Amasìa e disse:«Non ero profeta né figlio di profeta; ero un mandriano e coltivavo piante di sicomòro. Il Signore mi prese, mi chiamò mentre seguivo il gregge. Il Signore mi disse: Va’, profetizza al mio popolo Israele».

11/07/2009
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