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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2012/11^ Domenica dell'anno 2012 (B)

Non è giustificata affatto la fuga in un modo di vivere privatistico e intimistico

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Heinrich Heine ha detto una volta: «Lasciamo il cielo agli angeli e ai passeri!». Forse anche a causa di quella tendenza spiritualistica, che pensa di abbandonare completamente la terra alle forze del male, per non sporcarsi le mani con l'agire nella storia. Le letture odierne non giustificano affatto questa fuga in un modo di vivere privatistico e intimistico. L'apostolo Paolo, sebbene manifesti la sua nostalgia di eternità, ci offre un esempio di vita specificamente inserita nel modo e nella storia. La sua vita riproduce fedelmente tutto il simbolismo della pianta cui fanno riferimento sia Ezechiele sia Gesù nel vangelo di oggi. Il primo, attraverso l'oracolo dell'arboscello di cedro trapiantato da Dio, promette la prossima liberazione al suo popolo che stava soffrendo nell'esilio. Gesù, attraverso la crescita lenta eppure inarrestabile del germoglio di grano, esprime l'intima forza del regno di Dio, in cui ci sarà posto per tutti gli uomini. Per noi uomini della storia recente e futura ciò significa che possiamo trovare forza e motivazioni soprattutto in cielo, ma per adempiere i nostri compiti che ci attendono sulla terra.

PREGHIERA
Sì, il cielo potremmo lasciarlo agli angeli e ai passeri,
ma io li amo entrambi,
ed amo infinitamente il cielo,
forse per questo ne sento tanta nostalgia.
In ogni uomo si nasconde
non solo un desiderio di grandezza
ma la grandezza stessa
come nell'udire una musica lontana,
ma che ha le sue note già nel nostro cuore.
Tu sei quel canto, Gesù, angelo buono,
che ha lasciato il cielo per apprendere l'umano,
ma il cielo te lo portavi dentro e l'hai trasmesso a noi,
perciò è grazie a te che noi ci alziamo in volo.
La nostra vita, come tenero virgulto,
Tu l'hai piantata sul punto più alto della terra,
laddove comincia il cielo senza lasciar la terra
e comincia la terra senza lasciare il cielo. (GM/17/06/2012)

Ezechiele 17,22-24 - Così dice il Signore Dio: «Un ramoscello io prenderò dalla cima del cedro, dalle punte dei suoi rami lo coglierò e lo pianterò sopra un monte alto, imponente; lo pianterò sul monte alto d'Israele. Metterà rami e farà frutti e diventerà un cedro magnifico. Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno, ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà. Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso, faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco. Io, il Signore, ho parlato e lo farò».

2^ Lettera ai Corinzi 5,6-10 - Fratelli, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo - camminiamo infatti nella fede e non nella visione -, siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.

Marco 4,26-34 - In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell'orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra». Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

17/06/2012
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La foto mostra un cielo azzurro al di sopra e dietro le colline
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