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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2012/5^ Domenica di quaresima 2012 (B)

Gesù richiama la finalità del grano nel dare nutrimento e nell'offrire vita agli uomini


LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - In quest'ultima domenica, che precede quella delle Palme, Gesù traccia una sintesi della sua vita. Ne riassume la direzione e ne indica il senso. Anche questa volta utilizza una parabola, ricorrendo a una delle immagini da lui più evocate nell'annuncio del Regno di Dio: l'immagine del grano. Di esso ha già indicato la semina in ogni luogo e la sua crescita lenta e tuttavia inarrestabile, pur in mezzo alla zizzania. Lo ha additato come ciò da cui si ricava la farina che, impastata con il lievito, fermenta per diventare poi pane ... Quel pane che egli ha offerto alle folle affamate e che preannunciava il "pane della vita", che sarebbe diventato egli stesso. Prima di indicare la sua sorte nel pane spezzato e nel vino versato, egli richiama ora la finalità del grano nel dare nutrimento e nell'offrire vita agli uomini. Ma perché ciò avvenga, il grano dovrà comunque essere stato prima gettato nella terra, per poter germogliare. Attraverso il grano che cade a terra e muore per portare molto frutto, Gesù dice ancora una volta che la nostra salvezza passa attraverso il dono della sua vita. Se domenica scorsa tale dono era visualizzato attraverso l'innalzamento dell'asta con il serpente di bronzo, oggi è mostrato nel movimento inverso: nel cadere nel cuore della terra, per poter germogliare e alzarsi in alto. In ciò Gesù manifesta una dedizione totale, chiamata obbedienza perfetta (2^ lettura). Lo sguardo rivolto verso di lui, in segno di ravvedimento e come invocazione di salvezza, si manifesta ora come bisogno di assimilarsi a lui e alla sua sorte. Si esprime come bisogno di nutrirsi di lui e dell'amore che lo ha sorretto e permane per sempre. È ciò che affiorerà soprattutto nell'ultima cena, la sera del Gioveanto. L'alleanza da atto contrattuale diventa così comunione intensa, che si realizza e si consuma in un amore che non ha più né limiti, né barriere (1^ lettura).

PREGHIERA
Come aiutarti, Gesù, perché l'amore non si estingua qui sulla terra?
Come credere in Te e in ciò in cui Tu hai fermamente creduto,
fino a tenerlo scolpito nel cuore e tenerlo crocifisso
con le tue braccia adorabili, distese come steli di grano,
che si protendono in ogni dove?
Lo chiediamo ormai in tanti
e non sempre vengono le giuste risposte da dove noi le attendiamo.
Nemmeno Tu sembri rispondere, almeno non direttamente;
né, come noi vorremo, impugni una qualche bacchetta
che per magia risponda a tutte le nostre domande.
Tu crocifisso all'immane dolore del mondo,
sembri solo additare con lo sguardo gli steli di grano,
che nei giorni del tuo ultimo passaggio tra noi
lentamente s'alzavano ancora verdi, ma che presto
sarebbero diventati frumento, nutrimento per gli uomini,
come fu della tua vita in quella tua sorte,
che ancora ci attira e sconvolge. (GM/25/03/09)

Vangelo secondo Giovanni (12,20-33) - In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c'erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l'ora che il Figlio dell'uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ma la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e ove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami a quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire. terra, attirerò tutti a me». Così diceva per indicare di qual morte doveva morire.

Ebrei (5,7-9) - Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.

Ger (31,31-34) - ... Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore -: porrò la mia legge dentro di loro, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo...

24/03/2012
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