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Lao: denuncia degli ambientalisti del Tirreno

ORSOMARSO - Nuova denuncia del movimento ambientalista del Tirreno che, stavolta, prende di mira il prelievo di materiale inerte dal letto del fiume Lao fra il ponte sulla strada provinciale ex Ss 18 e quello di attraversamento della condotta di irrigazione consortile. Si tratterebbe, secondo gli ecologisti, di 70 mila metri cubi di materiale in un’area lunga circa seicento metri e larga cento sul lato sinistro del corso d’acqua, il tutto con regolari autorizzazioni di Provincia e Regione Calabria.
“È lo stesso lato – si legge in un comunicato stampa – sul quale insiste più avanti di circa trecento metri l’inutile aviosuperfice. Questo vuol dire aver messo in pericolo la stessa aviosuperfice che già l’anno scorso è stata invasa dalle acque del fiume proprio per la vicinanza con l’argine che soffre dell’apporto di spiaggia dal fiume stesso, facendo crollare un muro di protezione per circa cento metri. La scusante per il prelievo da parte del servizio di difesa idraulica di tanto materiale sta scritta nella relazione a firma del dirigente Francesco La Rocca.
In pratica si vorrebbe dimostrare – continua il documento – che si tratta di un accumulo inutile di inerti all’apporto al fiume e che quindi si può prelevare liberamente. Se il fiume Lao soffre di una lentezza nell’apporto di sabbia al mare è questo il problema da risolvere e non il semplice e conveniente prelievo. Il fiume deve fare il suo corso e bisogna rivedere tutto il sistema delle briglie che in alcuni punti fermano l’apporto al mare e lungo la parte finale del corso fluviale, compresa quella dove è stata costruita l’aviosuperfice velocizzandone il corso ed il conseguente apporto. Il problema dell’erosione delle coste parte proprio da questo mancato studio sui grandi corsi fluviali, quali lo stesso Lao ed il Noce a nord del Tirreno ed il Savuto a sud, calcolando nel mancato apporto seppur piccolo i torrenti Corvino, Soleo, Abatemarco”.
Nel ribadire la loro posizione gli ambientalisti chiedono di “fermare i massi, fermare le cave, fermare i prelievi dai fiumi, fermare i porti e puntare subito su uno studio generale di tutta la costa tirrenica da Tortora ad Amantea studiando a fondo i motivi dell’erosione ed intervenendo seriamente su tutta la costa e non a macchia di leopardo, gettando milioni di euro a mare inutilmente”.
(san.pio gio.)
04/10/2005
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