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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2013/26^ Domenica 2013 (anno C)

Nella difesa dei propri privilegi, l'uomo, pur non necessariamente malvagio, dimentica gli altri

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La situazione drammatica che emerge dal racconto evangelico odierno sembra la fotografia anticipata di ciò che Enrique Iglesias (presidente della Banca Interamericana di sviluppo) aveva preannunciato, al termine del secolo scorso, su quello in cui stiamo già vivendo: «un secolo affascinante e crudele». Affascinante per chi, pur con mezzi economici non eccessivi, può permettersi forme di consumo, comunicazione e informazione finora mai raggiunte. Crudele per quanti, invece, vengono sempre più respinti ai margini della nostra società, che assume l'aspetto di una convivenza di corporazioni che si vanno chiudendo ogni giorno di più, anche per garantirsi i livelli di godimento e di consumo faticosamente da mantenere. Soprattutto per questo motivo «l'attaccamento al denaro è la radice di tutti i mali» (1Tm 6,10, versetto introduttivo alla seconda lettura). Nella difesa dei propri privilegi, l'uomo, pur non necessariamente malvagio, dimentica gli altri, parimenti alle nazioni più ricche, che per salvaguardare se stesse, lasciano marcire i milioni di poveri e di nuovi "impoveriti" al di là dei loro confini. Proprio come il ricco della parabola, il quale nemmeno si accorge di Lazzaro, che aspetta gli avanzi dei suoi sontuosi e continui banchetti. Ci può essere un'alternativa? Sì, se aprendo le porte dei nostri cuori e delle nostre istituzioni, cominciamo finalmente a vivere non già per garantirci il nostro egoistico futuro, ma per condividerlo in solidarietà con coloro la cui vita dipende dall'apertura o dalla chiusura dei nostri spazi vitali. Solo così la gioia condivisa è un annuncio e un anticipo di "paradiso", che finalmente si può popolare di uomini di ogni rango sociale.

PREGHIERA
Gesù, la Chiesa da sempre T'invoca
«Salvatore dei poveri»;
fin da quando, rileggendo la storia di Lazzaro,
non volle limitarsi a curare
le ferite dei più sfortunati,
ed invitare ogni ricco
ad aprire le porte di casa,
pensò anche di indicare nella bramosia del denaro
l'egoismo di chi rinserra i suoi beni
e si nega alla condivisione,
negandosi anche tragicamente
alla possibilità che Tu possa salvarlo.
Perciò Ti preghiamo:
apri in tempo gli occhi e la mente
il cuore e le mani di noi nuovi ricchi,
perché non finiamo nella landa dell'arsura
di chi proprio dai poveri
invoca troppo tardi soccorso. Amen! (GM/29/09/13)

Timoteo (6,10-12) - [L'attaccamento al denaro infatti è la radice di tutti i mali; per il suo sfrenato desiderio alcuni hanno deviato dalla fede e si sono da se stessi tormentati con molti dolori]. Ma tu, uomo di Dio, fuggi queste cose; tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni...

Vangelo di Luca (16,19-31) - In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma". Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"».

29/09/2013
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