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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2013/27^ Domenica dell'anno 2013 (C)

La fede da riscoprire nella gratuità, simboleggiata dalla figura dei "servi inutili"

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «È inevitabile che vengano scandali ... State attenti a voi stessi!». Questa costatazione di Gesù sull'inevitabilità degli scandali introduce il brano evangelico di oggi ed è seguita da un suo ammonimento: «State attenti a voi stessi!». Lo scandalo, che indicava originariamente una trappola (in ebraico mikshōl) o comunque ciò che poteva mettere in difficoltà qualcuno, paradossalmente, può essere anche una sorta di pietra d'inciampo all'interno della fede. Può essere originato anche da un comportamento di Dio, un comportamento a prima vista del tutto incomprensibile, perché in contraddizione con le Sue prerogative fondamentali: la benevolenza e la misericordia. Ma come si esce da questa crisi? Negare il problema non è, né può mai essere, una soluzione. La soluzione è mettere a tema direttamente davanti a Dio tale difficoltà. Accade allora che la preghiera stessa diventi la soluzione, come vediamo nella prima lettura, dove la rettitudine consiste nel continuare a vivere di fede nonostante tutto, prendendo sul serio la promessa che il male avrà certamente un termine, e che quel Dio, con cui adesso si discute animatamente, quasi litigando, un giorno sarà contemplato nella sua interezza, senza più alcun problema. Davanti a tutto ciò non possiamo che chiedere, come i discepoli nel Vangelo: «Accresci la nostra fede!». È la fede da riscoprire nella gratuità, simboleggiata dalla figura per noi poco accettabile, ma abituale ai tempi di Gesù, dei "servi inutili": uomini la cui vita dipendeva unicamente dal padrone di casa e dalla sua volontà.

PREGHIERA
Lì dove la terra si perde in fondo al mare
e il mare senza altre linee sfocia già nel cielo,
la luce si accende nel tramonto,
mostrando come vi abiti l'Eterno.
Proprio qui l'Eterno raggiunge i primi lumi
di case umane che restano ai suoi bordi,
famiglie di cui conosco volti e storie,
speranze e sogni non senza sofferenze.

Ti chiedo che la Tua luce resti accesa
almeno dentro l'anima, quando fra poco
l'ultima nuvola annegherà nel cielo
e del mare resterà solo un mormorio lontano,
che continuerà come a supplicarti,
sciabordando senza posa nella notte. (GM/06/10/13)

Profeta Abacuc (1.2-3; 2,1-4) - Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e non salvi? Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione? Ho davanti a me rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese. Il Signore rispose e mi disse: «Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà. Ecco, soccombe colui che non ha l'animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede».

Vangelo di Luca (17,[1-4] 5-10) - [Disse ai suoi discepoli: "È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: "Sono pentito", tu gli perdonerai".] In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"».

06/10/2013
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