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Sei in /Rubriche/La Locandina/LA LOCANDINA 2013/34^ Domenica - Cristo Re dell'universo 2013 (C)

La visio Dei beatifica che rende felici

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - «L'ultimo viaggio di Gesù non conduce ad una solitudine senza volto ma ad un patto, a quel mistico patto tra Dio e gli uomini, che alla fine ‘Dio sarà tutto in tutti' (1 Cor 15, 28), cioè faccia a faccia ... visio Dei beatifica, come la visione di Dio che rende felici, di cui parla la teologia classica. La "fine dei tempi" nella tradizione biblica non è l'estinzione, ma la ricompensa della visione per il volto dell'uomo segnato dalla sorte terrena, visione di Dio e della sua giustizia salvifica»*. Queste parole di J. B. Metz valgono non solo nel contesto originario della sua formulazione di una "mistica degli occhi aperti", ma anche come incoraggiamento a comprendere l'icona di Cristo-Re come mappa di orientamento nel resto del cammino della nostra vita. Cristo-Re significa ciò che troviamo nella seconda lettura di oggi: «È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli». Nel Vangelo di oggi il dono totali di sé da parte di Cristo produce il suo primo effetto nel "malfattore" che sta morendo sulla croce accanto a lui, ma che mantiene gli occhi aperti e cerca di farli aprire anche al suo compagno per giudicare il bene e il male: "noi riceviamo il giusto per le nostre azioni: ma quest'uomo non ha fatto niente di male". Anche noi siamo invitati a praticare "la mistica degli occhi aperti": occhi aperti sulla sofferenza e sulla potenza salvifica della speranza cristiana.

PREGHIERA
Tenere gli occhi aperti
significa per noi, Gesù,
riconoscerti Re,
ma senza dimenticare l'ingiustizia:
l'ingiustizia subita in ogni tempo
dalle sue vittime nella storia degli uomini.
Significa che dobbiamo tenere gli occhi svegli
per non dimenticare la sofferenza degli Altri.
Tu, che dichiarasti beati gli afflitti,
dacci la capacità di riconoscerti
in tutti coloro che soffrono
e di costruire già qui sulla terra
un pezzo del Tuo Regno,
un Regno di perdono e d'amore,
dove la sofferenza innocente
non viene obliata,
ma finalmente un senso riceva.(GM/24/11/13)

Col 1,12-20 - Fratelli, ringraziate con gioia il Padre che vi ha resi capaci di partecipare alla sorte dei santi nella luce. È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore per mezzo del quale abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati. Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in lui sussistono. Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa. Egli è principio, primogenito di quelli che risorgono dai morti, perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose. È piaciuto infatti a Dio che abiti in lui tutta la pienezza e che per mezzo di lui e in vista di lui siano riconciliate tutte le cose, avendo pacificato con il sangue della sua croce sia le cose che stanno sulla terra, sia quelle che stanno nei cieli.

Vangelo di Luca (23,35-43) - In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L'altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

* J. B. Metz, «Mystik der offenen Augen», in Zur Debatte. Themen der Katholischen Akademie in Bayern (2013/4) 17-20

23/11/2013
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