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Sei in /Rubriche/La Locandina/LOCANDINA 2011/4^ Domenica di Quaresima A - 2011

Proprio un cieco riesce a percepire ciò che gli altri "vedenti" non vedono. Perchè Egli va al di là di quell'apparenza.

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - Cristo è luce e al suo apparire scompaiono le tenebre. È il messaggio di questa domenica, presente nella seconda lettura, oltre che nel Vangelo del cieco cui Gesù darà la vista. Proprio un cieco riesce a percepire ciò che gli altri "vedenti" non vedono. Egli va al di là di quell'apparenza che non impressiona Dio, come troviamo nella prima lettura sull'elezione di Davide, il pastore, il figlio più giovane preferito agli altri suoi fratelli. Vinciamo la cecità spirituale, di cui possiamo essere affetti anche senza saperlo, quando entriamo in contatto reale con Cristo, con ciò che esce dalla sua bocca: cioè la sua Parola che guarisce, corregge e ci salva. È infatti il collirio che ridà la vista (cf. Apocalisse 3,15-19). Solo così possiamo diventare «figli della luce», essendo rigenerati dalla Parola che accende ogni luce, e possiamo compiere le "opere della luce" (vedi seconda lettura). Per noi tutti, infatti, senza alcune eccezione, vale l'invito che oggi udiamo come da una sentinella nel cuore della notte: «Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà».

PREGHIERA
Nascono ancora le stelle nell'universo lontano
e noi non lo sappiamo.
Ne nascono chissà quante,
che noi non potremo mai vedere o contare,
nemmeno con i nostri telescopi
che pur si spingono ai confini del visibile umano.
Nascono molto più vicino a noi
i frutti della tua stessa Parola che li suscita,
la Parola che chiama ciascuno di noi col suo nome.
Ma noi siamo così insensibili e duri,
e il nostro cuore è così infinitamente lontano,
che nessuno strumento è capace
di avvertire la tua presenza.
Perciò ti preghiamo:
chiamaci ancora e accostandoti ai nostri occhi,
donaci il collirio dove s'impastano la terra ed il cielo,
ciò che esce dalla tua bocca
e rende feconda e vedente questa nostra umanità,
per trasalire in un attimo di gioia
della luce che brilla. (GM/03/04/11)

1 Libro Samuele 16,7-13 7 - Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore». Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge». Samuele disse a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: «Àlzati e ungilo: è lui!». Samuele prese il corno dell'olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

Vangelo di Giovanni [Forma breve: Gv 9, 1.6-9.13-17.34-38] - In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va' a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa "Inviato". Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l'elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c'era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l'avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell'uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

03/04/2011
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