ORSOMARSO – È stata una notte di san Silvestro particolarmente agitata quella che hanno trascorso i Carabinieri della Stazione di Orsomarso al comando del maresciallo Marino e dell'agente di Polizia municipale Rotondaro. Infatti poco dopo la mezzanotte sono stati allertati a causa di una improvvisa frana che ha quasi completamente interrotto la strada Orsomarso-Mormanno all’altezza della zona Olivaro, a circa un chilometro dal centro abitato.
L’improvviso smottamento di roccia e terreno vegetale dal costone a monte della carreggiata, ha depositato sulla stessa diversi metri cubi di materiale, fra cui enormi massi di roccia che hanno completamente aperto la rete metallica di contenimento che era stata sistemata lungo tutta la parete quasi perpendicolare che, in quel tratto di strada, è alta alcune decine di metri.
I primi interventi che sono stati posti in essere dalle autorità locali, sono stati quelli di delimitare la zona interessata, mentre al bivio di Orsomarso e anche a monte, sono stati installati cartelli che segnalano l’interruzione per frana. Per la verità il passaggio delle autovetture è possibile solo grazie al fatto che nel punto in cui è avvenuto lo smottamento la sede stradale presenta a valle un’area di parcheggio, per cui è rimasto un piccolo spazio transitabile.
Tuttavia, considerata la natura friabile della roccia, permane tuttora il pericolo di ulteriori crolli che potrebbero verificarsi in qualsiasi momento. Resta quindi alto il livello di rischio per l’incolumità pubblica in attesa che il Comune di Orsomarso e l’Enel che, a quanto pare, risulta ancora essere proprietario della strada, predispongano gli interventi del caso per ripristinare al più presto la normalità su questo tratto stradale molto importante poiché rappresenta il percorso più breve per collegare la Riviera dei cedri con Campotenese, Mormanno e l’area Sibari-Pollino.
La strada in questione era stata costruita dall’Enel fra la fine degli anni ottanta e gli anni novanta del novecento, come strada di servizio per il complesso sistema di impianti della centrale idroelettrica denominata Palazzo II, ma che era diventata ben presto molto trafficata in quasi tutti i periodi dell’anno.
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