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Sei in /Orsomarso/CAMPIONATO PRIMA CATEGORIA 2012.2013/Polemiche su arbitraggi

L'ASD Orsomarso minaccia di lasciare il Campionato di 1° Categoria. Polemiche sugli ultimi arbitraggi

Dall'ASD Orsomarso riceviamo e pubblichiamo il comunicato diramato al termine dell'assemblea svoltasi nella giornata di ieri con il quale si stigmatizza l'operato degli arbitri in almeno quattro incontri di campionato di prima categoria, giunto alla tredicesima giornata. Una presa di posizione molto decisa che preannuncia la volontà di ritirarsi dalla competizione nel caso in cui non si dovesse ripristinare serenità e regolarità nello svolgimento delle gare. Ecco di seguito il testo integrale del comunicato.

ORSOMARSO - «L'assemblea dei soci tenutasi in data 19 dicembre 2012, esaminate le vicende arbitrali che hanno interessato la nostra Associazione, ha deciso di diramare la seguente nota.
Siamo coscienti e consapevoli che può succedere che un direttore di gara faccia delle valutazioni sbagliate o commetta degli errori, per tale motivo non è mai stata nostra abitudine contestare le decisioni arbitrali. Se però errori e valutazioni sbagliate anziché essere dei fatti episodici si registrano in modo pressoché costante, come in realtà è avvenuto, la cosa non è più accettabile e non può essere oltre sottaciuta.
Per tale motivo riteniamo di dover stigmatizzare reiterati episodi che si sono verificati in ben quattro partite delle tredici finora disputate nel girono "A" della 1^ categoria, limitandoci a quelli più eclatanti che hanno di fatto determinato, a nostro danno, il risultato finale delle gare in questione.
Sporting Francavilla-Orsomarso disputata 4 novembre 2012, arbitro sig. Prisma sez. di Crotone: un calciatore del Francavilla ferma con la mano sulla linea di porta il pallone diretto in rete, ne avrebbe dovuto conseguire calcio di rigore ed espulsione del calciatore, per l'arbitro, invece, tutto normale. Al danno ne è seguita anche la beffa con l'ammonizione del nostro calciatore, autore del tiro in porta, per comprensibili lamentele. Nella stessa partita uno spettatore dagli spalti, come a volte succede, ha rivolto un epiteto all'arbitro, il quale senza pensarci due volte ha espulso un nostro ignaro calciatore che si trovava sul terreno di gioco nei pressi degli spalti, attribuendo a lui quanto giunto alle sue orecchie.
Orsomarso-Serra Pedace disputata 11 novembre 2012, arbitro sig. Calvo sez. di Crotone: punizione dal limite per il Serra Pedace, l'arbitro conta i passi per stabilire la distanza della barriera, nel mentre il nostro portiere la stava predisponendo l'arbitro fischia la ripresa del gioco, al giocatore del Serra Pedace non resta che appoggiare il pallone nella porta sguarnita in quanto ancora, come detto, il nostro portiere stava predisponendo la barriera. Inutile dire che a nulla è valso far notare all'arbitro il grossolano errore commesso;
Orsomarso-Parenti disputata 2 dicembre 2012, arbitro sig. Idà sez. di Vibo Valentia: il portiere del Parenti recupera il pallone entrato in rete per circa un metro nell'angolo sinistro della porta da lui difesa(esiste un filmato che lo dimostra con chiarezza) per l'arbitro tutto regolare nonostante vi fosse anche un palese riscontro rappresentato dal fatto che il portiere, nella foga di recuperare il pallone entrato in rete, faceva sganciare la rete della porta dalla base, cosa rilevata dallo stesso arbitro che ne ordinava il ripristino.
Orsomarso-Olimpic Acri disputata 16 dicembre 2012, arbitro sig. Bruno sez. di Rossano: un calciatore dell'Acri, a circa mezz'ora del primo tempo, commette fallo su di un nostro calciatore facendolo andare a terra e procurandogli una leggera ferita alla gamba sinistra, l'arbitro fischia prontamente la punizione che, con sorpresa generale, è a favore di chi ha commesso il fallo. Il nostro calciatore rialzandosi reagisce nei confronti dell'avversario, in modo assolutamente non violento come spesso si vede nei campi di calcio, cosa che, pertanto, poteva essere sanzionata razionalmente con una ammonizione. L'arbitro commina invece la punizione più severa decretando l'espulsione del nostro giocatore. A tale decisione abbiamo ritenuto doveroso esternare all'arbitro la nostra disapprovazione.
Da quel momento ne è seguito un arbitraggio alquanto discutibile, fatto di decisioni a nostro sfavore palesemente contrarie a quanto si vedeva in campo, palesando uno stato poco sereno che a volte mal celava un evidente nervosismo, tutto il contrario di come dovrebbe essere l'atteggiamento di un direttore di gara che si rispetti. In tale clima sono state comminate altre tre espulsioni di nostri calciatori frutto di una esasperata fiscalità nei nostri confronti e di un clamoroso abbaglio(?) per quanto riguarda l'espulsione del nostro portiere, il quale si era rivolto ad un suo compagno di squadra per richiamarlo, in modo energico, ad una maggiore attenzione, e non all'arbitro, come dallo stesso interpretato, pur trovandosi distante dall'area di porta e, quindi, non poteva riguardare in alcun modo la sua persona.
L'episodio poi del calcio di rigore concesso a 42' del secondo tempo vale da solo a qualificare l'arbitraggio in questione: il nostro portiere esce sui piedi di un avversario il quale cade perché non lo scavalca come invece avrebbe dovuto, l'arbitro che avrebbe dovuto semmai concedere una punizione a nostro favore, concede invece un calcio di rigore alla squadra avversaria. Che dire, è un episodio deplorevole che si commenta da se.
Se la situazione non è degenerata è dovuto al comportamento delle due squadre in campo dirigenti compresi, è dovuto al nostro civile comportamento: a fine partita come sempre abbiamo aspettato che l'arbitro uscisse dallo spogliatoio per accompagnarlo alla macchina e salutarlo come se ne niente fosse successo.
A questo punto però la misura è colma, non è possibile andare avanti in queste condizioni, le partite non possono essere sistematicamente falsate da discutibili decisioni arbitrali.
La nostra Associazione è stata costituita per promuovere la disciplina sportiva, nel caso specifico il calcio, perché riteniamo che sia utile per i giovani, perché educa a stare insieme, a fare squadra, educa al sano agonismo ed al rispetto delle regole.
Partecipare al campionato di prima categoria rappresenta per noi motivo di orgoglio. Lo affrontiamo e vogliamo onorarlo anche al costo di sacrifici al limite del possibile come in realtà sta già avvenendo. Se però dovessimo continuare a registrare quanto con questa nota segnalato, che tra l'altro, per alcuni versi, rischia di diventare anche diseducativo per i giovani, dovremmo prendere in considerazione, nostro malgrado, la non utilità della nostra partecipazione al campionato in corso e decidere, con dispiacere, di interromperla».

Giuseppe GALTIERI, Presidente ASD Orsomarso

20/12/2012
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