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Il forum del laicato per rilanciare il dialogo

BELVEDEERE M.MO - “Ascoltarsi ed ascoltare, stare insieme, confrontarsi, informarsi, parlare”. Sono state queste le parole forti a partire dalle quali si è sviluppato il primo Forum delle aggregazioni laicali della Diocesi di San Marco Argentano – Scalea svoltosi nel pomeriggio di domenica 14 gennaio ’07 a Belvedere Marittimo presso il salone “L. Ferro” della parrocchia Beata Vergine del Rosario di Pompei.

L’iniziativa, organizzata dalla Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali, ha fatto registrare un’ampia partecipazione dei rappresentanti di tutte le realtà associative di laici cattolici impegnati nei diversi ambiti, sociali, culturali e civili della variegata realtà della diocesi ed è stato concluso da mons. Domenico Crusco, vescovo della diocesi di San Marco Argentano – Scalea, che ha espresso la propria soddisfazione sia per la presenza così numerosa di responsabili di aggregazioni laicali, che per il livello ed i contenuti espressi nel corso degli interventi.

Si è trattato, infatti, di un incontro finalizzato innanzitutto alla conoscenza e allo scambio di esperienze vissute nell’impegno quotidiano al servizio delle comunità, in un lavoro continuo, umile, a volte invisibile, silenzioso e anonimo, lontano dai clamori della ribalta della società globalizzata. Un impegno tutto proteso a prendere sempre in considerazione l’essere e non l’apparire, avendo come punto di riferimento le consegne del Convegno ecclesiale di Verona che ha indicato il percorso da intraprendere, definendo nello specifico il mandato stesso e la funzione fondamentale dei laici di fronte alle formidabili sfide, le profonde contraddizioni, le paure e i drammi terribili del mondo in cui viviamo.

Aprendo i lavori, che sono stati coordinati da Pio Sangiovanni membro della Consulta per il laicato della Conferenza Episcopale Calabra, il responsabile diocesano della Consulta delle aggregazioni laicali don Gian Franco Belsito ha posto l’accento sulla necessità di avviare una nuova fase che ridefinisca il ruolo dei laici nella società civile, e non è stato un caso che si sia scelto come tema di questo primo forum diocesano, proprio l’interrogarsi sul contributo delle associazioni all’interno della società civile. Rifacendosi alle indicazioni emerse a Verona, il responsabile della consulta ha sollecitato a fare proprio l’invito a “portare Cristo nel mondo e non solo nelle sacrestie”, nel senso che oggi si pone come obiettivo fondamentale per ogni cristiano quello di vivere la città, la piazza, la dimensione sociale e comunitaria come luogo di evangelizzazione e di promozione della dignità della persona.

Una sollecitazione che, del resto, è in perfetta sintonia con quanto affermato da Benedetto XVI al Convegno ecclesiale di Verona: “Il nostro atteggiamento – ha detto il Santo Padre – non dovrà mai essere quello di un rinunciatario ripiegamento su noi stessi: occorre invece mantenere vivo e se possibile incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rapporti, non trascurare alcuna delle energie che possono contribuire alla crescita culturale e morale dell’Italia”. Un richiamo forte, dunque, che indica direttamente la responsabilità di ciascuno, ad ogni livello, di fronte ad un impegno più diretto nella costruzione di una società che rispetti l’uomo e ne esalti il suo essere figlio e immagine di Dio. In questo progetto di grande portata si colloca la funzione determinante della Consulta come luogo naturale e necessario di incontro e di coordinamento del laicato organizzato, allo scopo di accrescerne la comunione dell’unità della Pastorale diocesana. Don Gian Franco Belsito ha inoltre ringraziato la segretaria della Consulta diocesana Maria Covelli per il prezioso lavoro svolto in tutta la fase organizzativa e preparatoria del forum.

La parte centrale dei lavori è stata occupata dagli interventi dei responsabili e rappresentanti delle singole associazioni, provenienti da tutte le realtà territoriali della Diocesi ed espressione dei più diversi modi in cui il laicato cattolico vive il proprio impegno nella società. Hanno portato il loro contributo di testimonianza e di presentazione l’Azione Cattolica diocesana, Agesci, Movimento Salesiano, Confraternite delle misericordie, Movimento adulti scout, Centro italiano femminile, Rinnovamento dello spirito, Progetto Policoro, Cenacoli di preghiera, Gruppo per la pastorale familiare, Ualsi, Centro Sorgente di vita, Movimento per la vita e Terzo Ordine Francescano. Oltre a fare un intervento illustrativo delle attività svolte da ciascuna associazione e le finalità costitutive, ogni rappresentante ha consegnato alla segreteria del forum una relazione scritta che sarà pubblicata organicamente negli atti dell’iniziativa.

Il programma dei lavori ha previsto anche le “provocazioni” di Giorgio Franco, preside dei Licei di Belvedere Marittimo, il quale ha affrontato il tema del forum partendo da un osservatorio sicuramente privilegiato e forte della lunga esperienza di vita trascorsa all’interno del mondo della scuola che gli ha consentito di cogliere le trasformazioni e l’evoluzione della società in un periodo che comprende buona parte della seconda metà del secolo scorso, fino ai nostri giorni. Egli stesso ha definito le sue, “provocazioni positive”, pur non nascondendo la sua “diversità” di essere laico non credente ma profondamente interessato al lavoro e all’impegno delle associazioni laicali dei cristiani che hanno avuto negli anni un’importanza fondamentale per la costruzione di coscienze veramente libere, impegnate e aperte ai problemi che una società in tumultuosa trasformazione poneva di fronte ad ogni piè sospinto.

Impietosa è stata la sua analisi della situazione attuale, segnata dalla disgregazione, dalla sfiducia e dalla perdita di senso e di valore verso ogni tipo di attività. Un dramma che investe soprattutto i giovani e la scuola italiana, ormai chiaramente in affanno, nel tentativo di portare avanti in modo adeguato quello che è il suo compito fondamentale; una difficoltà che si è accentuata ulteriormente negli ultimi anni, se si tiene conto della mancanza e del venir meno delle realtà associative sul territorio che ha provocato un deficit di comunicazione e di vita nella quotidianità che insieme contribuivano a costruire la cosiddetta “normalità” di gesti e azioni del giorno per giorno.

Un atteggiamento quello del preside Giorgio Franco che ha voluto sottolineare la necessità di riprendere il filo interrotto della formazione, che passa anche attraverso il cammino associativo che aiuta a vivere la presenza nel quotidiano, arricchisce di contenuti e dà un significato ad ogni atto compiuto nella vita. Nelle sue conclusioni mons. Domenico Crusco ha innanzitutto ringraziato il Signore per l’esperienza di questo forum che da anni aveva auspicato venisse organizzato e la cui riuscita lo ha riempito di gioia. Il vescovo ha posto poi l’accento sulla necessità di riscoprire il senso dell’impegno laicale, come risposta generosa e aperta verso l’esterno, anche verso la diversità che è sempre benvenuta, se ha alla base una ricerca autentica di condivisione del bene comune.

Riferendosi agli aspetti richiamati anche nell’intervento del preside Giorgio Franco, che ha ringraziato per la sua testimonianza, mons. Crusco ha affermato che per i calabresi ci può essere una speranza per il futuro se si ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità rispetto alla necessità di svolgere un ruolo positivo al servizio della società per migliorarla, lavorando in sinergia, all’insegna della comunione e unità. “La Chiesa italiana – ha concluso – si apre al dialogo e proprio in virtù di ciò è necessario ritrovare il confronto, la collaborazione e il dialogo fra le varie associazioni; essere più coraggiosi, coerenti, uscire fuori. Un invito che viene rivolto anche ai preti, a non accontentarsi di suonare la campana, ma vivere, testimoniare e abitare la città, il territorio, per migliorarlo e renderlo più a misura d’uomo”.

san. pio gio.
20/01/2007
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