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Lettera minatoria a Gemma De Rosa: solidarietà

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa del Movimento Ambientalista del Tirreno con il quale si esprime solidarietà alla segretaria del Circolo di Rifondazione comunista di Diamante-Cirella Gemma De Rosa, vittima nei giorni scorsi di una grave intimidazione. Tramite una lettera si intimava alla De Rosa, che è candidata alla carica di sindaco della cittadina alto tirrenica, ed ai militanti del partito di Bertinotti, a non parlare dei pericoli connessi con i fenomeni di infiltrazioni criminali e magiose che potrebbero verificarsi nel territorio della Riviera dei Cedri e connessi con le attività edilizie. A Gemma De Rosa, che conosciamo per il suo impegno politico serio e per la sua onestà umana e intellettuale, va anche la nostra piena stima e incondizionata solidarietà.
Ecco il testo del comunicato del Movimento ambientalista del Tirreno
.

DIAMANTE - Esprimiamo la nostra viva solidarietà alla segretaria del PRC di Diamante, Gemma De Rosa per la vile intimidazione che ha ricevuto nei giorni scorsi. La lettera minatoria vorrebbe intimare ai militanti della sezione ed alla stessa Gemma de Rosa, il silenzio, sulla mafia e sulle cose che avvengono in materia edilizia nel nostro territorio. Vogliamo far sapere che la sezione del PRC non è sola e che le sue battaglie sono anche le nostre in tutti i sensi. Battaglie che noi ambientalisti portiamo avanti da anni e che sono quelle contro il mega porto , contro le cementificazioni a Cirella e sulle colline di Diamante, contro le spculazioni nel nostro centro storico come recentemente avvenuto in Largo Savonarola che solo dopo una nostra specifica denuncia è stato bloccato.

Riteniamo che tale gesto mafioso debba far pensare , più che i singoli militanti comunisti ed ambientalisti, che sono abituati a tali insani gesti, le cosiddette istituzioni che da sempre dicono di essere contro la mafia e contro le intimidazioni che in Calabria nell'ultimo anno hanno raggiunto la quota di un migliaio fra attentati e lettere minatorie. Le istituzioni, i partiti, la stessa magistratura devono guardare al proprio interno. E' lì che si annida la mafia bianca, quella che autorizza le cementificazioni, quella che non fa approvare le leggi di salvaguardia del territorio, quella che indirizza le scelte finanziarie in un senso piuttosto che in un altro.

Il governo centrale mette come primo posto delle emergenze in Italia, il terrorismo ed enuclea un elenco di attentati terroristici mettendo fra gli atti finanche le scritte sui muri contro Bagnasco. Cioè confondendo opinioni con atti. Questo vuol dire che ancora, da parte del Governo, al di là delle specifiche posizioni verbali, non si prende sul serio la potenza mafiosa che appunto permea tutto il territorio calabrese e del sud in modo invasivo.

(Movimento Ambientalista del Tirreno - 25 maggio 2007)
26/05/2007
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