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Scalea: gli albergatori lamentano un calo del 50%

SCALEA - La stagione estiva si può dire ormai praticamente conclusa ed è già tempo di bilanci. Un’operazione che quest’anno fa registrare da qualsiasi parte ci si giri, un coro di lamentele e di recriminazioni che giungono quasi alla conclusione unanime che considera quella appena trascorsa forse la più negativa esperienza dell’ultimo decennio.
Lo dicono a chiare lettere gli albergatori della cittadina di Scalea, a cominciare da Angelo De Rose, proprietario dell’omonimo hotel che non usa mezze misure nel definire “catastrofica” la stagione turistica che ci stiamo lasciando alle spalle. «C’è stato un calo delle presenze – afferma – intorno al 50% rispetto all’anno scorso che, tra l’altro, aveva già sofferto di una riduzione del 20% rispetto al 2002».
Secondo De Rose il crollo verticale delle prenotazioni e delle presenze è da ricondurre alla pessima immagine che il circuito mediatico nazionale ha offerto del mare calabrese. Molti turisti avrebbero, infatti, disdetto le prenotazioni proprio subito dopo che i giornali avevano parlato di mare inquinato. Una dato, comunque, quello del mare inquinato, che non si può e non si deve sottacere, come riconoscono gli stessi operatori del settore turistico-ricettivo che riferiscono di numerosi clienti che lamentavano non solo la scarsa cura della spiaggia, ma talvolta anche la sporcizia del mare.
Di calo del 18-20% parla anche Gianni Formica, titolare del più grande albergo di Scalea, l’hotel Village Santa Caterina, un colosso di circa duemila posti letto; una contrazione che si è protratta per i mesi di giugno, luglio e fino alla prima metà di agosto per poi segnare una ripresa nella seconda quindicina.
Dello stesso tenore anche le dichiarazioni di Biagio De Francesco dell’hotel Talao e di Pandolfi del Parco dei Principi mentre, l’unica ‘’isola felice’’ sembra essere rimasto l’hotel Felix che invece sembra non abbia registrato alcuna flessione nelle presenze rispetto allo scorso anno.
Ma un altro punto sul quale tutti sembrano trovarsi d’accordo è nel fatto che il picco negativo di presenze sia da attribuire soprattutto alla crisi economica che ha ridotto notevolmente la capacità di spese degli italiani e quindi anche la possibilità di andare in vacanze come nel passato recente.
Scalea, dopo aver toccato fino a 200 mila presenze estive, ha risentito nettamente delle conseguenze del fenomeno congiunturale. Critiche vengono mosse anche verso la programmazione di iniziative e manifestazioni di intrattenimento e animazione, che ha fatto registrare luci e ombre alternando serate di magnifica musica jazz, con penose performance di karaoke nella caratteristica piazza Spinelli.
La riflessione e il dibattito sono, dunque, aperti e si spera che possano essere portati avanti nel modo più serio e approfondito possibile cominciando proprio dagli aspetti organizzativi, per finire con il tema caldo dell’agibilità delle spiagge e dei parcheggi oltre, naturalmente, alla salute del mare, la vera, unica grande risorsa.
(san.pio gio.)
09/09/2004
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