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I verdi del Tirreno chiedono la Calabria Ogm-free

SCALEA –Il Coordinamento Verdi del Tirreno cosentino, ha rivolto un appello alla Regione Calabria per dichiarare tutto il territorio regionale ogm-free, interdetto cioè all’introduzione di coltivazione e produzione di organismi geneticamente modificati al fine di poter meglio tutelare e garantire cittadini e territorio calabresi.
Un intervento, quello sollecitato dagli ambientalisti, che è stato già adottato da altre dieci regioni italiane. “L’appello – si legge in un documento – è rivolto anche agli altri enti territoriali, comuni e province, perché su tali questioni non si può più rimanere silenti o distratti”. Nel mirino dei verdi vi è l’ex ministro della Sanità Veronesi e quella che chiamano la “lobby favorevole al transgenico” ma anche la campagna di disinformazione che sarebbe stata messa in atto per promuovere tutto ciò che è ogm, “senza alcuna distinzione tra settore farmaceutico, dove è utile, ed agroalimentare, dove secondo le ricerche più aggiornate è molto rischioso per la salute umana, per l’ambiente, per l’economia agricola.
Proprio l’Istituto nazionale di ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione – proseguono i verdi del Tirreno – ha reso noto lo scorso 5 ottobre le prime risultanze di una linea di ricerca pubblica che coinvolge decine di ricercatori in molte università italiane. Tale ricerca ha evidenziato il rischio d’impatto sulla flora autoctona, l’insufficienza delle analisi disponibili sulla tossicità e allergicità degli ogm, le conseguenze negative sui prodotti di qualità dell’agroalimentare italiano derivanti da una incontrollata diffusione di questi prodotti. Anche i rapporti scientifici interni della Monsanto (nota multinazionale degli ogm) sul mais Mon863 parlano di ‘’topi con anomalie ai reni e al sangue se nutriti con quel mais’’.
E’, pertanto, semplicemente falso che tutto il mondo della ricerca sostiene il transgenico”. Secondo il coordinamento dei Verdi del Tirreno quello che si sta riproponendo in questi giorni assomiglia alla favola dell’agnello e del lupo, dove il lupo transgenico accusa l’agnello del biologico e del tipico per poterselo mangiare. Per i Verdi, la vera campagna oscurantista è quella di chi nasconde i rischi da laboratorio del transgenico e i danni economici all’agricoltura italiana criminalizzando invece l’agricoltura tipica e biologica.
“Si tratta – conclude il documento – di un approccio ideologico secondo il quale il naturale è negativo e ciò che è artificiale è sempre positivo. Su tale fronte, i Verdi hanno sempre detto sì al biotech per la salute e no alle speculazioni delle multinazionali sul cibo e l’agricoltura al fine di garantire la libertà di ricerca senza danneggiare la libertà di scelta di agricoltori e consumatori. Invece, gettare fango sui prodotti tipici e biologici danneggia l'agricoltura nazionale”.
(san.pio gio.)
12/11/2004
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