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Antonio Praticò smentisce Mario Russo

Le dichiarazioni del sindaco di Scalea Mario Russo che, nei giorni scorsi, aveva preso posizione in merito alla vicenda dei sequestri di alcuni lidi da parte delle Forze dell’ordine vengono clamorosamente smentite, praticamente in toto, dall’ex primo cittadino di Praia a Mare e neo-eletto Consigliere provinciale Antonio Praticò.
“Rispondendo alle critiche che gli venivano mosse – scrive in una nota – circa sue presunte responsabilità in ordine alla cattiva gestione dei lidi sottoposti a sequestri giudiziari per mancanza delle autorizzazioni di legge, il sindaco di Scalea si è giustificato scaricando quelle responsabilità sulla Provincia ed in particolare sul vice presidente Mario Maiolo, che a suo dire non avrebbe approvato il piano spiaggia predisposto dalla sua Amministrazione. Le cose non stanno precisamente in questo modo ed è bene fare chiarezza sulla vicenda, in modo che ognuno si possa assumere le proprie responsabilità senza addossarle ad altri.
Il piano spiaggia predisposto dall’Amministrazione comunale di Scalea nel 2001 – rivela Antonio Praticò – non ha mai visto la luce e non perché sia stato bocciato dalla Provincia: semplicemente non è stato mai trasmesso perché la conferenza dei servizi, all'uopo convocata, aveva fatto delle prescrizioni che il Sindaco si è guardato bene dal recepire lasciando il piano stesso nel cassetto. Solo a venti giorni dalle elezioni provinciali, ossia nel mese di maggio 2004, è stato mandato alla Provincia, quindi in tempi inutili alla sua approvazione, oltretutto senza le modifiche suggerite dalle osservazioni della conferenza dei servizi, consapevoli quindi che dovrà per forza di cose essere rimandato indietro bocciato.
Forse allora il vero problema della sua mancata approvazione – continua Il neo Consigliere provinciale – sta anche nel fatto che Mario Russo non sa come giustificare il rilascio di concessioni demaniali sui 1.600 metri di spiaggia, al centro del paese, interdetti alla balneazione perché destinatari di ordinanza di divieto per inquinamento. Invece di mettere i cartelli di divieto e procedere alla bonifica delle fonti inquinanti, ha lasciato le cose immutate e ha consentito le occupazioni delle aree demaniali, pur in assenza del piano spiaggia, ritenute perciò abusive dalle autorità e sottoposte a sequestro giudiziario.
La stessa Regione non ha operato gli opportuni controlli, per cui è giunto il momento che la gestione del demanio venga delegata ai Comuni che meglio conoscono le realtà locali, così come ho richiesto da tempo nella mia qualità di Sindaco di Praia a Mare e come sto ribadendo adesso quale Consigliere provinciale di maggioranza. In questa stessa veste – conclude Antonio Praticò – mi rivolgo agli operatori del mare di Scalea, garantendo la mia piena disponibilità e quella della Provincia, al fine di superare le odierne difficoltà, in maniera definitiva, con l’approvazione del piano spiaggia, purché recepisca le direttive e le osservazioni della conferenza dei servizi e vengano eliminate le fonti inquinanti prima segnalate.
Se non ci sono queste condizioni di base, è strumentale ogni recriminazione. Basti pensare che il piano spiaggia di Praia a Mare è stato predisposto dall’Amministrazione a mia guida fin dal 1999, approvato dalla conferenza dei servizi e reso operativo con il consenso della Provincia già in quell’anno, a dimostrazione che amministrare con senso delle istituzioni e a salvaguardia degli interessi generali, senza scorciatoie e furberie inutili e dannose, a lungo andare paga in termini di efficienza e produttività”.
(san.pio.gio.)
29/07/2004
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