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La pace: Un germoglio di giustizia e speranza

LA LOCANDINA - Carissimi amici, come sapete e vedete anche dalla locandina, domenica prossima inizia il tempo di preparazione al Natale, l'Avvento. I temi che ci accompagneranno per 4 domeniche sono quelli dell'anno A.
Sono temi biblici antichi, ma che conservano un'innegabile attualità. Parlano infatti della pace, del germoglio della giustizia e della speranza, che dà gioia agli oppressi, e della Vergine che partorirà il Realizzatore di tutto ciò. Ci interpellano in prima persona sia perché siamo recettori della Salvezza sia perché siamo o dobbiamo essere sempre di più i collaboratori del Messia in questo nostro mondo che, nonostante gli innegabili progressi, registra ancora un enorme bisogno di salvezza.
Spero che le locandine ci aiutino a rifletterci, mentre do il benvenuto ai nuovi che ricevono la locandina, tra i quali saluto quanti già conosco di persona (Giuseppe Massara di Catanzaro; Luca Silvestri, 15enne di Tortora; Natino Foti, del gruppo Don Tonino Bello di Crotone) ed altri che hanno scritto per riceverla e che non conosco (ancora) di persona (Veronica e Michele, le suore domenicane di Cosenza, Maria Grazia, missionaria comboniana, A. Sassi, Don Franco Sicari - ci conosciamo? Ho dimenticato qualcuno?).
In ogni caso, forse sarebbe bello ricevere dai nuovi una presentazione su chi sono e che cosa fanno. Penso che chi chieda la locandina sia comunque non solo interessato, ma anche interessante. Può servire per creare maggiore intesa tra tutti e per motivare di più anche gli altri: "nessuno vive, né muore, per se stesso...".
Un grazie e un caro saluto; a tutti BUON CAMMINO di AVVENTO! Vs. G. Mazzillo.


L'avvento ritorna e con esso il grande sogno della pace contenuto nella profezia di Isaia: le spade trasformate in vomeri, per arare la terra e produrre grano, e le lance trasformate in falci per poterlo raccogliere. Un sogno soltanto? No, ma la trasposizione storica del progetto di Dio per l’intera umanità: un’umanità riconciliata nella pace.
Se puntualmente la profezia ritorna, purtroppo ritornano anche le notizie di nuove violenze in ogni angolo della terra! Non dite, per favore, che ciò è inevitabile e che le promesse di Dio non si realizzano sulla terra, ma solo alla fine dei tempi! Non è così, perché la pace è una promessa per la terra più che per i cieli, nei quali si suppone che non manchi. Pensando al futuro, come invita a fare l'Avvento, pensiamo ed agiamo perché si realizzi la profezia di un’un'umanità riconciliata.
Non lasciamo distruggerci anche la speranza, dopo aver assistito, sgomenti, alla distruzione di tanti figli di Dio, uccisi in modo stolto e blasfemo, in nome suo. Nel Vangelo Gesù ci assicura il suo ritorno, anche se sarà un ritorno inatteso e improvviso. Eppure ciò non può essere invocato come un alibi per non lavorare per la pace, quella pace che è uno dei contrassegni fondamentali del Regno di Dio.
Una proposta di impegno per l'attesa del Signore? Non lasciamoci estirpare l'anima: quella che spera e costruisce ciò che kamikaze e bombe tentano di distruggere. Proviamoci ancora, proviamoci sempre!

1^ Domenica d’avvento (A)

Grande profezia
quella della spada trasformata in aratro
e della lance tramutate in falci,
grande quanto la speranza
di un'intera umanità,
eppure non ancora realizzata!
L'avvento già ritorna e con esso
scene di quotidiana violenza,
di vite falciate dalle armi.
Una sola cosa concedici,
Cristo, che almeno non giustifichiamo
violenza su violenza noi che diciamo
di preparare il tuo avvento.
Piuttosto, aiutaci, a fare ogni sforzo
per realizzare intorno a noi, anche se piccoli,
autentici orizzonti di pace! Amen. (GM/28/11/04)

Isaia 2,2-4 “Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del SIGNORE si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del SIGNORE, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del SIGNORE. Egli giudicherà tra nazione e nazione e sarà l'arbitro fra molti popoli; ed essi trasformeranno le loro spade in vomeri d'aratro, e le loro lance, in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra, e non impareranno più la guerra”.

Matteo 24,37-44 “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca, e la gente non si accorse di nulla, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due saranno nel campo; l'uno sarà preso e l'altro lasciato; due donne macineranno al mulino: l'una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà. Ma sappiate questo, che se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe scassinare la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà”.
25/11/2004
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