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La chiesetta di San Nicola dei Greci a Scalea

SCALEA - Una nuova iniziativa editoriale della Salviati di Milano diretta da Osvaldo Cardillo è stata presentata mercoledì sera a Scalea presso la Biblioteca comunale in Piazza De Palma. ‘’San Nicola dei Greci a Scalea. La cappella bizantina tra storia e arte’’. Questo il titolo dell’elegante volume scritto da Amito Vacchiano e Antonio Vincenzo Valente, due studiosi scaleoti che hanno accolto le sollecitazioni dell’editore Osvaldo Cardillo di impegnarsi in un’impresa di grande fascino e interesse, ma non priva di difficoltà, dal momento che si andava a scavare nel remoto passato di Scalea, in un periodo che per la mancanza di fonti sembra ancora completamente avvolto nell’oscurità.
Notevole la partecipazione di pubblico che ha seguito con attenzione ed interesse i lavori coordinati da Enrico Esposito con le relazioni dello storico Domenico Minuto e dell’archeologo Luca Attenni. Il primo ha eseguito un’attenta disamina del volume sotto l’aspetto dell’analisi del periodo storico preso in esame senza risparmiare precisi rilievi e provocazioni varie a entrambi gli autori che erano presenti ed hanno avuto modo successivamente di replicare amabilmente agli appunti mossi.
L’intervento di Attenni, che è direttore del museo archeologico di Lanuvio nei pressi di Roma, ha avuto un taglio legato più agli aspetti tecnici dall’arte pittorica dell’affresco coprendo un periodo amplissimo che è andato dall’antichità classica agli affascinanti affreschi presenti nella riservatissima chiesetta di san Nicola dei Greci di Scalea, che testimoniano di un’epoca (secoli IX – XI) luminosissima della storia di questa terra di frontiera della Calabria.
Il libro getta una luce assai importante su un monumento definito, non a torto, un gioiello architettonico e artistico di grande valore, custodito nel borgo medievale di Scalea e che fino a poco tempo fa era noto come Cappella dell’Ospedale o Cappella degli affreschi bizantini e al quale, come si legge nell’introduzione, oggi è stato possibile restituire la denominazione in uso fino al XIX secolo, di San Nicola dei Greci che rappresenta anch’esso un ulteriore rimaneggiamento dell’originario San Nicola dei Siracusani o di Siracusa.
san.pio gio.
13/07/2006
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