ORSOMARSO - Il Circolo del Partito Democratico di Orsomarso è stato commissariato e da giorno 16 luglio 2014 ne ha assunto le redini il dirigente provinciale Carmine Quercia. A rendere nota la decisione della Federazione Provinciale è stato lo stesso segretario Giuseppe Blundi con un comunicato stampa nel quale ha anche fatto conoscere le modalità con le quali si è giunti a questo delicato passaggio che certamente non rappresenta una bella pagina nella storia "gloriosa"di questo partito che, come ha sottolineato lo stesso ex segretario, è presente da quarant'anni a Orsomarso, sotto le varie denominazioni, fin dal 1974.
La decisione è maturata nel corso di un'assemblea degli iscritti svoltasi giovedì 10 luglio scorso durante la quale il segretario del Circolo PD di Orsomarso Giuseppe Blundi si è presentato dimissionario ed ha proposto lui stesso il commissariamento. La riunione aveva proprio come argomento centrale da dibattere, l'analisi della situazione politica e "dei fatti che hanno portato alla non partecipazione alle elezioni amministrative dello scorso 25 maggio".
Blundi nel suo comunicato, che pubblichiamo integralmente nel link allegato, ha Richiamato le fasi abbastanza convulse precedenti la formazione delle liste, che, com'è noto, hanno portato alla clamorosa esclusione del sindaco uscente Paola Candia e ad un passaggio più o meno tacito di un gruppo consistente alla compagine guidata da Antonio De Caprio, segretario politico di Forza Italia, che poi è stato eletto sindaco con un larghissimo consenso popolare. L'ex segretario del circolo PD ha però rivendicato il merito di "non aver fatto somministrare, al "partito ammalato", una medicina peggiore del male".
La proposta di commissariamento del partito è stata fatta alla luce della situazione politica creatasi, "per la quale nessuno può ritenersi esente da responsabilità" ed è stata proprio da questa consapevolezza che è scaturita la proposta di investire direttamente il partito, a livello provinciale, "ad assumere la guida politica per dirimere una situazione non ricomponibile, realisticamente parlando, a livello locale". Cosa che in effetti è avvenuta.
"Il nostro partito nelle sue varie denominazioni . ha concluso Giuseppe Blundi - è presente sulla scena politica locale dal 1974 con la riapertura della sezione del PCI chiusa negli anni sessanta. Ha alle spalle una storia politica gloriosa ed esemplare anche perché quando è stato necessario ha saputo riconoscere gli errori commessi. Una storia che ha portato profondi cambiamenti sia in campo politico che sociale. Una storia fatta, tra l'altro, di lotte che hanno bloccato scelte rovinose per il nostro paese. Oggi, mi dispiace dirlo, è stata scritta una brutta pagina che lascerà una macchia nella storia del partito. Mi auguro che ognuno faccia le giuste riflessioni partendo da un principio basilare: aderire ad un partito significa accettarne Statuto, Regolamenti e linea politica".
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