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Lettera aperta alla cittadinanza

Cari concittadini, non è mia abitudine uscire in pubblico per rendere note vicende che mi riguardano a livello personale, ma la diffusione, il 23 agosto scorso, di uno scritto farneticante ed offensivo nei miei confronti, credo debba essere oggetto di una riflessione molto seria e approfondita che ognuno di voi, se lo vorrà, potrà fare per cercare di rendersi conto della situazione sociale e civile in cui si trova il nostro paese.
Non mi ha meravigliato più di tanto la reazione molto scomposta che ha suscitato l’articolo pubblicato sabato 21 agosto ’04 su La Provincia cosentina, riguardante il mancato svolgimento dello spettacolo previsto per giovedì 19. Lo stesso conduttore Umberto Napolitano aveva ironizzato sull’articolo con battute sballate del tipo “La Provincia scrive, il Comune risponde” e annunciava novità davvero eccezionali, una vera “bomba” aveva detto, per il talk show conclusivo spostato al lunedì 23 agosto.
Come vedete io c’ero in Piazza Municipio, al contrario del firmatario del documento che invece era assente, tanto che il “premio per l’impegno” a lui assegnato l’aveva dovuto ritirare un altro rappresentante della sua associazione.
Non ho nessuna intenzione di commentare il documento diffuso in piena notte, alle 2,00 del 23 agosto, nel quale tutti hanno avuto modo di apprezzare il vero grado di civiltà raggiunto da certa gente. Un susseguirsi di farneticazioni, un livore ed un tono offensivo nelle parole usate dall’estensore di quel foglio che sono degne di chi le ha scritte e si commentano da sole; mi limiterò qui soltanto a richiamare alcuni aspetti della vicenda in modo tale che ognuno possa farsene un’idea propria.
Quello che si è verificato con il mancato spettacolo di giovedì 19 agosto ’04 lo hanno visto tutti, le reazioni indignate che ne sono seguite, e sono veramente tante, fatte da turisti e da persone delle zona, delle quali posso fare i nomi e i cognomi, ci sono state e le ha sentite tutta Orsomarso.
Come mai, allora, invece di prenderne semplicemente atto facendo la cosa più onesta e semplice di questo mondo, si è cercato di gettare fango su persone che hanno un’unica colpa, quella di aver fatto semplicemente il proprio dovere?
L’immagine e il buon nome di Orsomarso si conserva e si diffonde anche dando prova di serietà e maturità, senza cercare di coprire una deficienza che invece ci può stare tranquillamente e, soprattutto, senza pretendere magari dagli altri un comportamento omertoso, facendo finta di non aver visto e sentito niente.
Altro elemento sul quale voglio richiamare l’attenzione di voi concittadini è quel continuo, quasi ossessivo, riferimento alla Fede, alla Chiesa e alle campane, con un’acredine ed una superficialità davvero allarmanti; mi permetto di invitare i protagonisti di tali atteggiamenti sconsiderati ad andarci molto cauti poiché si tratta di cose serie, non se ne può parlare come se ci si riferisse ad una sagra di capra e fagioli. Lascio a voi, infine, ogni giudizio sulla indegna aggressione verbale, dai toni vagamente intimidatori, della quale sono stato vittima la sera del 23 agosto, quando il talk show è stato trasformato in una specie di comizio elettorale; una scorrettezza gravissima e una delirante provocazione.
Nel ringraziare tutti coloro che mi hanno manifestato stima, affetto e solidarietà, dico soltanto che sono assolutamente sereno, consapevole di aver agito con quella onestà intellettuale che da sempre mi contraddistingue nel portare avanti il mio lavoro.

Orsomarso, 29 agosto ’04 - Fot. in proprio

Pio G. Sangiovanni
(Corrispondente de La Provincia Cosentina)
29/08/2004
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