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Per Pappaterra è una nuova alba per Orsomarso

Proseguono le reazioni sulla caduta di Angelo Paravati e della sua Amministrazione comunale dal governo di Orsomarso. Proponiamo oggi l'intervento di Antonio Pappaterra che abbiamo ripreso da un commento al primo articolo con il quale abbiamo dato la notizia dell'epilogo poco brillante e anticipata dell'ultima gestione Paravati.

ORSOMARSO - L’alba orsomarsese del 25 ottobre è stata radiosa. Dopo 30 anni di gestione Paravati al Consiglio comunale, il senso di libertà, per alcuni cittadini è stato assoluto. Da più parti sono usciti commenti e prese di posizioni che non hanno lasciato scampo all’uomo politico e molte sono state anche le realtà personali deluse dall’epilogo dello scioglimento del Consiglio comunale. L’era Paravati è finita, si è conclusa senza che lui stesso se l’aspettasse, senza che la maggior parte dei cittadini quasi se ne accorgesse. Dentro un Consiglio comunale diventato l’emblema della partecipazione e allo stesso tempo della circostanza, dentro quel normale modo di agire che Paravati aveva, dentro quel modo di gestire la cosa pubblica, ma come dire: alla fine dentro le divisioni qualcuno ha trovato il coraggio, ha aperto gli occhi e ha fatto la Storia.

La sera prima nessuno poteva crederlo e quasi tutti sottovalutavano quel gruppo che doveva uscire fuori dalla giunta per far posto al rimpasto e alla continuazione del governo Paravati sul destino del paese. Alla fine Paravati, a costo della sua presunzione, non ha fatto i conti proprio con questo grande valore umano, con la coscienza di chi ha creduto in lui fino a toccare il fondo, ma con la differenza che dall’oblio quella squadra, che lo riportò a vincere nel 2004 e a giocarsi il consorzio di bonifica Valle Lao, ne è uscita fuori lasciandolo sulla solitaria poltrona a guardarsi scioccato gli applausi dell’abisso. Orsomarso riprende se stessa, con la stessa dignità che ha caratterizzato la fine di una politica becera, che proponeva divisioni, contrasti interni, effusioni trasversali.

Il Film finisce qui e come tutte le storie ora ne comincia un altro, fatto di altri uomini e donne, di giovani e di nuovi percorsi. E Paravati resterà un ricordo, bello o brutto che sia, ma sempre difficile da dimenticare, come una ferita d’amore che poi diventa d’odio o viceversa, e tutti quelli che hanno vissuto momenti con lui potranno dire un giorno, magari guardandosi allo specchio: ecco guarda cos’era quest’uomo! Ma Almeno noi, continueremo a pensare alla gioia di quel bambino che in un famoso discorso dell’ex sindaco Paravati, durante la gara per le amministrative, venne preso per mano e portato nella folla a reclamare il consenso attraverso l’umiltà del sentimento, e lo ricorderemo come una lezione dalla quale si deve imparare che a volte l’apparire non dura in eterno. Ciao Orsomarso!

Antonio Pappaterra
26/10/2007
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