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Dopo il silenzio e la riflessione tornano i Ds

ORSOMARSO - Spazzata da un frizzante vento di tramontana, la sonnacchiosa domenica di Orsomarso è stata vivacizzata da un volantino dei Democratici di sinistra che, “dopo un periodo di silenzio e di riflessione”, esprimono alcune considerazioni politiche sugli avvenimenti che negli ultimi mesi hanno animato la scena del piccolo centro montano. Vicenda bollata dai dirigenti locali della quercia come “tarantella amministrativa”. “Non è piacevole – scrivono – guardare lo stato di abbandono in cui versa il nostro paese, nessuna iniziativa sociale o culturale e nemmeno ricreative; è stato triste non vedere a carnevale, come da tradizione, neanche un’allegra mascherina o nel periodo natalizio niente che coinvolgesse la cittadinanza. Mesi di vuoto politico ed amministrativo fino al 2 gennaio quando il sindaco, elogiando l’operato della giunta, nel frattempo la sfiducia togliendo ai 4 assessori le mansioni e le deleghe”.

Un vuoto politico le cui conseguenze, secondo i diessini, sono state ancora più gravi per il fatto che il primo cittadino Angelo Paravati non risiede ad Orsomarso. “I disagi naturalmente – prosegue il documento – sono stati esclusivamente degli orsomarsesi perché gli assessori, anche se un po’ ammaccati nell’orgoglio, si sono consolati pagandosi tranquillamente l’indennità di carica”. Entrando nel merito delle questioni sul tappeto, i Ds rilevano innanzitutto che, “passata la bufera e rimescolate le carte delle deleghe, si sono ridistribuiti gli incarichi e magicamente tutti sono tornati alle loro agognate poltrone senza nessuna spiegazione. Azzerando le deleghe, sarebbe stato auspicabile un cambiamento non di mansioni ma soprattutto di persone.

Qual è stato il vero scopo? Le voci su presunte litigiosità e dissidi tra di loro, con offese reciproche trovano riscontri? Forse dovremmo semplicemente pensare ad una ostentazione del potere supremo del sindaco che lo porta a disporre degli assessori come meglio crede. Naturalmente – conclude il documento – le nostre congratulazioni vanno ai nostri assessori per il loro coerente attaccamento al potere che gli fa ingoiare il rospo e un residuo di amor proprio, passando tranquillamente tra l’istruzione e le fogne”.

Il documento, abbastanza articolato non ha mancato di toccare tutti gli altri aspetti già oggetto di dibattito politico a livello locale: dai consigli convocati in orari e giorni che rendono impossibile la partecipazione dei cittadini, all’attribuzione di nuovi incarichi nella pianta organica, agli interventi poco chiari sul territorio come la gabbionatura sul canale Lino e la “decapitazione” degli alberi dell’abitato.

san. pio gio.
11/03/2007
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