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Il disagio e le speranze in una lettera al sindaco

SCALEA - “Egregio signor sindaco, per la maggior parte dei giovani Scalea è un paese morto”. Così si esprime, con quella schiettezza e senza giri di parole che è tipica dei giovani, Antonio Didona, studente universitario che al termine del periodo di vacanze estive trascorse a Scalea, ha pensato di scrivere una lettera al sindaco al quale ha voluto comunicare alcune riflessioni sulla situazione generale della vita sociale e culturale del paese. Si tratta di uno scritto molto pacato e a tratti quasi dimesso, che da una parte denuncia situazioni di malessere del mondo giovanile, ma dall’altra non manca di individuare con estrema lucidità i punti di forza e di debolezza di una economia incentrata su un turismo che stenta a decollare proprio a causa della mancata valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico del centro storico e del territorio circostante.

“Vorrei portare alla sua attenzione – scrive Antonio Didona – due questioni a mio avviso fondamentali per lo sviluppo culturale e turistico della nostra cittadina: rivalutazione del centro storico e giovani. Scalea è una terra ricca di storia e di cultura, impresse nei muri e nei vicoli del centro storico. Siamo in possesso di numerosi monumenti importanti come i ruderi del castello normanno, torre Cimalonga e le diverse chiese dislocate lungo tutto il territorio, ma negli ultimi anni non si è pensato a dar vita ad una politica di rivalutazione degli stessi. Il nostro centro storico è il punto di forza principale di un territorio da anni deturpato e cercare di tutelarlo è nell’interesse di tutti gli scaleoti per il cambiamento di Scalea”.

Relativamente alla condizione giovanile, Antonio Didona pone l’accento sulla mancanza di attività ricreative per i giovani e di luoghi di incontro dove scambiare i propri interessi e le proprie idee. “Proprio in mancanza di ciò – scrive il giovane studente universitario – i giovani a Scalea vivono una situazione di malessere, in quanto non hanno la possibilità di maturare le proprie passioni al di fuori dell’ambiente scolastico e familiare. L’Amministrazione comunale dovrebbe pensare a coinvolgere maggiormente i giovani nei propri progetti, poiché la maggior parte di essi, purtroppo, ha l’immagine di Scalea come di un ‘’paese morto’’, dove non c’è futuro e questo non è sicuramente di aiuto per la crescita della cittadina”.

san. pio gio.
09/09/2008
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