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Biofach

GASTRONOMIA - Ich bin ein bio-bauer", io sono un contadino bio. Sono state queste le parole di Carlo Petrini, fondatore del Movimento internazionale Slow Food, nel corso dell'inaugurazione del Biofach. “Quest'edizione del Biofach arriva solo due settimane dopo il rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), il quale ci ha presentato un quadro inquietante dell'attuale situazione climatica. Il pianeta sta morendo e l'agricoltura ne è in parte responsabile. L'unica via per risollevarci da questo stato di cose è rappresentato dall'agricoltura biologica” Con queste parole Carlo Petrini, patron di Slow Food, ha iniziato il suo discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione del Biofach, facendo seguito alla presentazione di Gerard Herrman, presidente Ifoam. Petrini ha conquistato con merito la platea della sala Tokyo, con parole semplici e appassionate, che gli sono valse lunghi applausi, durante e dopo il suo discorso. “Spetta ai governi il compito più arduo, e cioe´ quello di indicarci la via giusta - ha continuato Petrini. - Allo stesso tempo, pero´, non si può decidere di avere contemporaneamente due padroni . Le scelte possibili sono due: da una parte c'è l'agricoltura massiva delle multinazionali, fatta di ogm e pesticidi, dall'altra c'è l'agricoltura biologica. E proprio di fronte a questo bivio bisogna saper scegliere". Un'opinione condivisa dalla gran parte degli operatori del settore, che pero', a questo punto, merita di abbandonare il "pianeta delle belle parole", e necessita di approdare concretamente nel "regno delle applicazioni". "C'è la necessità di valorizzare l'economia locale - ha aggiunto Petrini -, ma questo non può avvenire senza l'abbattimento di due pilastri fondamentali che reggono questo sistema agricolo: gli ogm e il controllo delle sementi. Poche multinazionali infatti, hanno il “potere delle sementi” ed è necessario scardinare questo potere, insieme alla consapevolezza che non può esistere nessun tipo di soglia minima per l'agricoltura biologica. Commercializzare prodotti bio che garantiscono la presenza di organismi transgenici al di sotto della soglia dello 0,9% significherebbe farsi ridere in faccia dai consumatori. Tolleranza zero. E' questa l'unica via auspicabile”. Petrini si è soffermato a lungo sui metodi di coltivazione che stanno uccidendo la terra, minandone irreparabilmente la fertilità. “In passato si è cercato di trasferire la logica industriale in campo agricolo, ma questa logica ha fallito, e ora ne abbiamo tutte le prove”. “Nel 1960” conclude Petrini “a Berlino, il presidente J.F. Kennedy, di fronte a un muro nato dall'arroganza umana disse: 'Ich bin ein Berliner', io sono berlinese. Sono passati degli anni, ma alla fine quel muro è caduto. E prendendo spunto dalle parole di Kennedy, oggi, di fronte a questa situazione drammatica per il pianeta voglio affrontare con la stessa convinzione un muro simile, fatto della stessa arroganza e in parte responsabile di questo stato di cose, il muro degli ogm e delle multinazionali. E di fronte a questo muro mi sento di dire: ' Ich bin ein Bio-Bauer', io sono un contadino bio. Noi tutti siamo contadini bio e dobbiamo esserlo per il bene del pianeta”. Fonte (greenplanet)
V. Grisolia
19/02/2007
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