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Dieta mediterranea: gli italiani cambiano

MONDO - Dieta mediterranea, gli italiani cambiano. Addio frutta e verdure.
La fotografia scattata nel primo screening sulla nutrizione presentato a Milano. Nel Belpaese scende il consumo di pasta, pesce, frutta e latte
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Il Belpaese cambia tendenze e, a tavola, sovverte i luoghi comuni dell'alimentazione. Anche se "in negativo", come sottolineano i dati emersi da un monitoraggio semestrale delle abitudini di 8mila italiani dai 3 anni in sù, coinvolti nel primo screening nazionale sulla nutrizione dell'"Osservatorio nutrizionale Grana Padano', in collaborazione con i medici di famiglia della Simg (Societa' italiana di medicina generale) e i pediatri di famiglia (Fimp). E i risultati dell'indagine, presentati a Milano, ammettono: "La classica dieta metiderranea, famosa in tutto il mondo, sembra andare in 'soffitta'.
Oggi gli italiani mangiano quotidianamente solamente una porzione e mezza di pasta o pane, consumano poco latte, e fanno un insufficente uso di frutta e ortaggi. Olio di oliva, frutta e cereali piacciono piu' nelle regioni del Nord Italia rispetto a quelle del Sud. Il pesce scarseggia: è presente sulle tavole nelle regioni meridionali più che su quelle settentrionali (mediamente due porzioni e mezzo la settimana contro due nel Nord). Ma, soprattutto, nel menù degli italiani latitano calcio, vitamina D e omega 3. L'obiettivo dell'Osservatorio, che nei prossimi tre anni proseguirà il monitoraggio - hanno spiegato gli esperti - è fornire una 'fotografia' periodica delle abitudini nutrizionali nella penisola, che evidenzi le carenze e permetta ai medici di suggerire ai pazienti 'correzioni' personalizzate.
"Tanto per cominciare, emergono tre errori principali comuni a tutte le età - spiega Pier Luigi Tucci, presidente della Fimp - nei menù di grandi e piccoli, infatti, scarseggiano calcio, vitamina D e Omega 3. E c'è una insufficiente quantità di fibra". Sostanze cruciali per la salute di ossa, cuore e intestino e per lo sviluppo dei bambini. A bambini e ragazzi (dai 3 ai 14 anni) è più difficile far mangiare ortaggi e frutta che invece gli adulti inseriscono nella dieta più frequentemente.
In materia di condimenti, netta la preferenza dei bambini per l'olio d'oliva e il pomodoro cotto (ricco di licopene, potente antiossidante). In media, poi, anche i piccoli assumono poco calcio, vitamina D, antiossidanti e omega 3. Il modesto consumo di latte, intero o parzialmente scremato, limitato a circa una porzione al giorno, contribuisce a spiegare la carenza di calcio. Fonte: Tuoquotidiano.it
15/06/2005
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