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Quanta strada fa il cibo?

Il Millennium Ecosystem Assessment - il rapporto di valutazione dell’ecosistema voluto nel 2000 dal segretario dell’Onu Kofi Annan e diffuso dopo quattro anni di lavoro di 1360 esperti della Fao e del Wwf nel marzo 2005 - dimostra che la maggiore causa di inquinamento e distruzione di ecosistemi e biodiversità è la produzione di cibo.
Uno dei fattori d’inquinamento è il trasporto di prodotti alimentari da un capo all’altro del mondo, risultato di un’economia di mercato globalizzata.
Food miles è un’espressione usata nei Paesi anglosassoni per calcolare l’impatto ambientale del cibo che mangiamo ogni giorno, basato sui chilometri percorsi dal prodotto per arrivare sui nostri piatti. Vengono usati diversi indicatori per valutare l’impronta ecologica del Food miles e in modo particolare quale mezzo di trasporto viene utilizzato.
E’ evidente che se un prodotto viaggia in aereo ha un impatto diverso che se viaggia in treno o su gomma. Su Organic Linker, portale britannico, esiste un calcolatore grazie al quale è possibile sapere quanta anidride carbonica è stata generata dai prodotti per arrivare in Gran Bretagna. Ad esempio, si può scoprire che un prodotto proveniente dal Brasile percorre oltre 5400 miglia per raggiungere Londra e produce circa 1585 Kg di CO2 viaggiando in aereo.
Esistono anche gli scettici del Food miles, i quali ritengono che l’impatto ambientale del cibo debba tenere conto anche di altre variabili, come l’energia richiesta per la produzione e la quantità di cibo prodotta. Per questo sostengono che sia molto più ecologico far crescere pomodori in Spagna e trasportarli in Gran Bretagna, piuttosto che far crescere i pomodori in Gran Bretagna all’interno di una serra la quale necessita di una notevole quantità di energia.
In Italia esiste un’interessante mappa del cibo locale (biodiversita.info), ma sarebbe più utile apporre un’etichetta sui prodotti, che indichi i chilometri percorsi dal prodotto prima di arrivare alla tavola, passaggi intermedi compresi.
Fonte: Blogeko.info, Bbc,
Buono Pulito e Giusto (C. Petrini, Einaudi 2005)
V. Grisolia
13/11/2006
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