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Il 36% dei volontari ha i capelli bianchi

SOCIETA' E COSTUME - Anziani protagonisti: Il 36% dei volontari ha i "capelli bianchi". Un terzo dei soggetti coinvolti nel mondo del volontariato, sia come soggetti attivi che come fruitori dei servizi, ha più di 55 anni.
Il mondo del volontariato ha sempre più i “capelli d’argento”. Sia come protagonisti attivi che in veste di destinatari dei servizi e delle attività, infatti, ben un terzo dei soggetti coinvolti nel Terzo settore è costituito da over 55. E’ quanto emerso ieri nel corso della tavola rotonda organizzata da Ada - Associazione per i diritti degli anziani e da Uil-pensionati. Secondo dati Istat gli over-65 rappresentano ormai quasi il 13% del totale dei volontari. A questo dato va aggiunto un ulteriore 23,5% che ha un’età compresa tra i 55 e i 64 anni.
Dall’altra parte della “barricata”, invece, ci sono i fruitori: per quanto riguarda le associazioni di volontariato, infatti, è in continuo aumento il numero di quelle che offrono servizi di assistenza: sono sei milioni i cittadini che ricevono cure da organizzazioni di questo tipo. Di questi, oltre il 10% è composto specificamente da anziani, cui vanno aggiunti un 40% di malati, tra i quali sono numerosi gli anziani. Se consideriamo, poi, le cooperative sociali, buona parte dei servizi che offrono, in genere per conto degli enti locali, è rivolta agli anziani.
Basti pensare ai servizi di assistenza domiciliare, ai centri diurni, alle residenze protette o ai presidi sanitari. “Ormai - ha spiegato Silvano Miniati, segretario generale Uil Pensionati - gli anziani rappresentano per la società italiana un valore economico e sociale non indifferente”. Altro aspetto fondamentale emerso nel corso della discussione è stato quello delle cosiddette “famiglie allargate”: gli anziani, infatti ricoprono un ruolo che va delineandosi come indispensabile per ciò che riguarda l’accudimento di bambini e malati, per lo svolgimento delle mille attività quotidiane e per la tenuta della coesione sociale.
“E’ ora dunque che si prenda atto del fatto che gli anziani costituiscono una risorsa fondamentale per la società e che ne sono soggetti attivi. Le politiche del Governo e delle istituzioni devono tener conto di questo dato e coinvolgere sempre di più gli anziani, i sindacati e le associazioni che li rappresentano, quali interlocutori nella contrattazione sul territorio e nella elaborazione di leggi e proposte che li riguardano. Questo governo, al contrario, ha sempre rifiutato un confronto costruttivo con i sindacati dei pensionati”, è l’appello lanciato da Miniati. Anche in quanto utenti, dunque, gli anziani sono promotori di nuovi servizi e nuova occupazione e dunque possono contribuire a dare nuovo impulso al welfare quale motore di sviluppo e strumento di rilancio dell’economia del Paese.
“Gli anziani che usufruiscono dei servizi sociali, sia quelli forniti direttamente dal pubblico, sia quelli forniti dal privato sociale, sono inoltre particolarmente fragili e si deve vigilare con attenzione sul rispetto dei loro diritti e della loro dignità. Anche in questo compito, i sindacati confederali dei pensionati possono svolgere un importante ruolo, perché sono radicati nel territorio, con quasi 6 milioni di iscritti”, ha concluso il segretario generale Uil Pensionati.
TuoQuotidiano.it
01/11/2005
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