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Demenza senile: Il denaro non aiuta a combatterla

SOCIETA' E COSTUME - Demenza senile: Il denaro non aiuta a combatterla. Lo rivela uno studio inglese. Ricerca su 13 mila 'over 65' britannici. Tutti uguali di fronte alla malattia. Nessuna distinzione di sorta. Il denaro, infatti, non sembra proteggere i più abbienti dal rischio di ammalarsi di demenza senile, la temibile malattia neurodegenerativa, che colpisce per lo più gli anziani.
E così i più facoltosi, pur potendo spendere di più per la propria salute e per il proprio benessere, non sono certo al sicuro dal rischio di svilupparla. E' quanto rivela uno studio pubblicato su Plos Medicine e condotto dal Medical Research Council, che ha coinvolto ben 13 mila 'over 65' in Inghilterra e nel Galles.
Monitorando cinque differenti aree, gli studiosi hanno potuto osservare come la gente che viveva nelle zone ricche - dove la sanità è migliore e le aspettative di vita maggiori - correva gli stessi rischi di ammalarsi di demenza. Ma non è tutto. Arrivare al traguardo di 80 anni in buona salute non riduce - secondo lo studio - la possibilità di soffrire di questa patologia, come invece sostenevano altre ricerche.
Ciò significa che il numero di persone affette da demenza è destinato ad aumentare progressivamente. Basti pensare, che l'Office National Statistics stima che nel 2031 la popolazione 'over 80' in Inghilterra e nel Galles sarà raddoppiata, toccando i 5 milioni di 'nonni'. Lo studio rivela che ogni anno, nella popolazione tra i 75 e i 79 anni, un anziano ogni 70 si ammala di demenza, mentre nel gruppo degli 'over 85' l'incidenza sale ad 1 malato ogni 15 'tempie grigie'.
Ogni anno, infatti, ben 163mila nuovi casi di demenza vengono registrati in Inghilterra e nel Galles. "Quelli emersi dal nostro studio - commenta Fiona Matthews, ricercatrice a capo dell'indagine - sono risultati inattesi e possono aiutarci a progettare dei servizi per la gente attualmente affetta da demenza, ma guardando e programmando il futuro".
Il fatto poi che il rischio di ammalarsi aumenti per coloro che superano gli 80 anni di età, sembra preoccupare molto Harriet Millward, chief executive dell'Alzheimer's Research Trust, che stima, al riguardo, "profonde implicazioni per i costi sanitari" negli anni a venire.
TuoQuotidiano.it
24/08/2005
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