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Nel 2004, dopo 12 anni, più nascite che morti

SOCIETA' E COSTUME - Si torna a far figli. Nel 2004, dopo 12 anni più nascite che morti. La popolazione aumenta dell'1% rispetto al 2003: merito soprattutto degli immigrati. Cala anche la mortalità, dopo la strage da caldo dell'anno prima.
La demografia italiana ha messo la sveglia. E a determinare l’aumento della popolazione provvedono soprattutto gli immigrati extracomunitari. Secondo l’Istat, che ha reso noto i risultati del rapporto annuale sul bilancio demografico nazionale riferito al 2004, è a loro che si deve il grosso di quell’1% di aumento della popolazione, registrato l’anno scorso rispetto al 2003.
Dei 574.130 residenti in più, che portano la popolazione a 58.462.375 abitanti, 379.717 derivano dal saldo migratorio, 25.900 dal saldo interno e solo 15.941 al saldo naturale, cioè alla differenza tra nati e morti nel corso dell’anno. L’incremento di natalità, per quanto modesto, assume comunque un rilievo statistico eccezionale, perché è la prima volta dal ’92 che in Italia il numero delle nascite supera quello delle morti.
Quanto all’aumento dovuto alla migrazione, l’Istat suggerisce cautela nella valutazione del dato: in molti casi si tratta, più che di nuovi ingressi, di regolarizzazioni di persone già da tempo illegalmente residenti.
C’è poi un’altra considerazione che ridimensiona in parte l’idea che in Italia sia tornato di moda far figli. Nel 2003, ricorda l’Istat, si era registrato un picco della mortalità dovuto al caldo fuori norma dell’estate. Ben 20mila anziani, secondo l’ente statistico, sono morti a causa del caldo. Il 2004, viceversa, è stato un anno climaticamente piuttosto felice: estate non eccessivamente calda, inverno non troppo freddo. Inoltre, e forse proprio a causa del clima mite, non ci sono state epidemie influenzali particolarmente virulente.
Fatti gli opportunin distinguo, è comunque innegabile l’aumento della fecondità delle donne italiane. Con 1,33 figli per donna, i valori del 2004 sono i più alti degli ultimi 15 anni. E sembra che non si tratti di un dato transitorio: dal ’95, anno del picco minimo di natalità, si è assitito a un graduale aumento. D'altra parte, l'incremento nelle nascite registrato nel 2004 trova corrispondenza nella recente ripresa della fecondità. Si tratta di un’inversione di tendenza che si è avviata nella seconda metà degli anni '90 (nel ’95 il tasso è stato di 1,19 figli per donna). Quanto al 2004, il numero dei nati vivi è stato di 562.599 unità, 18.536 in più rispetto all’anno precedente.
Altra curiosità, è il Nord la parte d’Italia più feconda. In particolare il Nord-est, che ha registrato un aumento del 6,3% rispetto all’anno prima. Molto più stagnante il Sud.
I livelli di fecondità sono comunque ben lontani dalla soglia minima necessaria al ricambio generazionale, pari a 2 figli per donna. Se il saldo naturale è positivo, ciò è dovuto soltanto alla longevità di massa, per cui le vecchie generazioni (per fortuna) lasciano molto lentamente il campo alle giovani. Estate permettendo.
Fonte: Tuoquotidiano.it
28/06/2005
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