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Dipendenza alcool: 10 milioni italiani coinvolti

SOCIETA' E COSTUME - Dipendenza dall'alcool medici e alcolisti uniti nel combatterla.
Oltre 10 milioni gli italiani direttamente o indirettamente coinvolti, 40mila i decessi per patologie correlate. Combattere la dipendenza dall'alcool si può. E un forte alleato è la prevenzione. Non si tratta di uno slogan, ma di una ferrea convinzione, quella espressa dai medici di famiglia e dall'associazione Alcolisti anonimi, i quali hanno presentato un'iniziativa al 57esimo congresso nazionale del Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) in svolgimento a Castellaneta Marina (Taranto).
I numeri forniti dall'Istituto superiore di sanità descrivono un fenomeno allrmante: oltre 10 milioni gli italiani direttamente o indirettamente coinvolti dal problema dell'alcool, 40mila i decessi che ogni anno sono provocati da patologie correlate. "Bisogna agire sulla prevenzione che farebbe risparmiare costi notevoli alla collettività, e qui un ruolo fondamentale può essere svolto dalla famiglia".
Lo ha evidenziato Mario Falconi, segretario nazionale della Fimmg, ricordando che spesso l'alcolista nasconde il proprio vizio, è un uomo di cultura e per molti malati l'alcool è addirittura una terapia. Nel 2003 già 4mila medici di base sono stati formati sul trattamento delle patologie di alcool correlate. "Non bisogna demonizzare l'alcool - ha detto Giovanni Fiore, responsabile del reparto di alcologia del dipartimento delle dipendenze della Asl Bari4 - ma occorre far capire il rischio del bere soprattutto ai giovani.
Infatti la soglia degli adolescenti che inizia a bere in Italia è scesa dai 14 agli 11 anni e dal '95 al 2005 addirittura tra le ragazze, fra i 14 e i 16 anni, l'aumento di coloro che si sono avvicinate all'alcool è stato del 103%". Si stima inoltre che oltre 300mila ricoveri siano dovuti all'alcool come pure 4 mila incidenti mortali avvenuti tra il 2002 e il 2003 coinvolgendo soprattutto giovani.
"Spesso tra giovani ma anche tra gli adulti l'alcool è considerato un lubrificante sociale, perché consente - ha aggiunto Fiore - di disinibire alcuni meccanismi e aprire la dialettica tra le persone soprattutto timide". Spetta quindi al medico di famiglia, ammettono gli esperti, individuare il problema, indicare il percorso di uscita dall'alcool e avvicinare l'alcolista al recupero presso le associazioni di categoria.
08/10/2005
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