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Metà delle famiglie non riesce più a risparmiare

SOCIETA' E COSTUME - Carovita, la metà delle famiglie non riescono più a risparmiare. In questo 50% c'è poi un'ampia fetta, una famiglia su 5, che addirittura non arriva a fine mese.
La metà delle famiglie italiane è in "crisi", nel senso che ha visto nel 2005 peggiorare la sua condizione di vita, ed è pessimista sulla percezione del futuro. All'interno di questo 50% della popolazione, c'è poi un'ampia fetta, una famiglia su cinque, che addirittura non riesce ad arrivare a fine mese e per far quadrare i conti è costretta a indebitarsi o a intaccare i risparmi accumulati in passato.
E' un’Italia preoccupata quella fotrografata dal tradizionale rapporto sul risparmio, elaborato dall'Ipsos per conto dell'Acri, in occasione della Giornata mondiale del risparmio che si celebra oggi. La ricerca, realizzata con mille interviste telefoniche, ha delineato per il 2005 una situazione complessivamente stabile rispetto agli ultimi anni che erano stati, a loro volta, caratterizzati da un rapido e progressivo peggioramento.
La novità di quest'anno è rappresentata dalla netta spaccatura della popolazione italiana in due parti: da un lato coloro che hanno migliorato o sono riusciti a preservare il proprio potere d'acquisto, dall'altro quelli che denunciano "un progressivo peggiorare della propria situazione", con un abbassamento delle aspettative e del tenore di vita rispetto al passato. All'interno della metà meno fortunata del Paese, l'indagine individua un 15% di famiglie "in discesa", quelle cioè che sono riuscite a risparmiare e che risparmieranno meno nei prossimi 12 mesi.
Un altro 15% si trova "in crisi moderata", nel senso che ha consumato tutto il reddito disponibile e nei prossimi 12 mesi ritiene che risparmierà meno. E poi c'è un 18% di famiglie "in crisi grave" con un reddito che si è rivelato insufficiente a coprire i propri bisogni. Queste persone ritengono che la loro situazione peggiorerà ulteriormente nei prossimi anni e "appaiono decisamente scoraggiate e alquanto inclini a un ripiegamento su stili di consumo più bassi".
Guardando l'altra faccia dell'Italia, quella più fortunata, la ricerca individua un 30% della popolazione che si trova in una situazione non negativa, si attende un miglioramento e, comunque, riesce a "galleggiare" e a mantenere, con uno sforzo più o meno grande, il proprio tenore di vita e la capacità di risparmio. Una fetta di popolazione che, insomma, ha attraversato abbastanza indenne gli ultimi anni, anche se ha dovuto "ritarare" il proprio stile di consumo.
Si arriva così alla parte privilegiata della popolazione: riguarda un buon 20% di famiglie che ha sperimentato un periodo di costante miglioramento di benessere e stile di vita. Dichiara consumi decisamente migliorati in quantità e qualità e mostra capacità di accrescere l'accumulazione di risorse tramite il risparmio. Non è difficile quindi immaginare che queste persone guardino "con un certo ottimismo al futuro sia personale che dell'economia nel suo complesso".
TuoQuotidiano.it
01/11/2005
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