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Estate nel Belpaese: Crollo di vacanzieri. - 6 mln

SOCIETA' E COSTUME - Estate nel Belpaese: Crollo di vacanzieri, meno 6mln negli alberghi. La ricerca è stata condotta dall'Osservatorio turistico-alberghiero. tra le cause: il fattore economico. Estate uguale vacanze? In passato i numeri confermavano l'equivalenza. Ma oggi per sei milioni di italiani non è più così. Un vero e proprio crollo rispetto ai dati del 2004. La ricerca è stata condotta dall'Osservatorio Turistico-Alberghiero su un campione di oltre 1200 alberghi.
Sono infatti il 48,7% (rispetto al 62,2% dell'estate scorsa) gli italiani maggiorenni che hanno già fatto o si apprestano a fare vacanze da giugno a settembre. In dati assoluti significa che 23 milioni di italiani maggiorenni dichiarano di aver già fatto o di accingersi a fare vacanze in estate, rispetto agli oltre 29 milioni dell'estate scorsa. Gli indecisi sono appena il 3%, una quota comunque non in grado di modificare sostanzialmente le sorti della stagione. Coloro che sono rimasti a casa sono quindi 22,9 milioni, rispetto ai 16,9 milioni dell'estate 2004.
I principali motivi per i quali il popolo dei vacanzieri non si muove più da casa, sono dovuti nel 32,5% dei casi a motivi economici (solo l'1% dichiara che la causa sono i prezzi delle vacanze troppo elevati). Il 19,1% enuncia motivi di lavoro ed il 17,4% motivi familiari. "La recessione, nella quale l'Italia si dibatte, ha fortemente penalizzato i consumi turistici degli italiani". E' questo il commento del presidente della Federalberghi-Confturismo, Bernabò Bocca. "Perdere 6 milioni di italiani solo nei mesi estivi e ridimensionare di oltre 4 miliardi di euro il fatturato vacanze 2005, rispetto all'anno scorso - prosegue Bocca - rappresenta una 'Caporetto' per tutti: imprenditori del settore e mondo politico.
La situazione, purtroppo, rischia di portare al collasso il sistema turistico nazionale e di svilire l'immagine del Paese nei confronti della concorrenza mondiale". Per Bocca, servono "vere misure urgenti. Non c'é più margine per compromessi se vogliamo avere una prospettiva di rilancio già per il 2006. "Occorre - propone il presidente degli albergatori italiani - stringere un patto con il governo e le forze sociali per contenere prezzi e tariffe di tutta la filiera del turismo, per ridurre la crescita dei costi per le imprese e favorire l'occupazione con interventi di sostegno". "La Legge Finanziaria per il 2006 deve affrontare con coraggio iniziative in campo fiscale, infrastrutturale e della promozione. Occorre allineare l'Iva a quella dei nostri principali competitori (Francia e Spagna), orientare allo sviluppo turistico le infrastrutture nel Mezzogiorno, destinare alla promozione investimenti importanti".
Secondo Bocca, "esistono le condizioni per la ripresa. Il nostro Paese conserva, infatti, intatto il suo appeal sul mercato estero, al punto che l' incremento del 2,8% nei primi 5 mesi dell'anno nei pernottamenti alberghieri degli stranieri, soprattutto delle città d'arte, testimonia il buon rapporto qualità/prezzo della nostra offerta. Bisogna, insomma, - conclude Bocca - dimostrare con i fatti di credere in questo settore economico, abbandonato dall'interesse centrale del Governo, abbandonato dall'interesse collettivo delle Regioni, abbandonato a se stesso. Quasi che 2 milioni di occupati annui ed il 12% del Pil fossero poca cosa".
28/07/2005
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